Carcere di Pescarenico. Polizia Penitenziaria: proclamato lo stato di agitazione

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L'ingresso della Casa Circondariale di Lecco

Le sigle sindacali denunciano la mancanza di personale

Sul caso interviene il consigliere regionale Giacomo Zamperini

LECCO – Proclamato lo stato di agitazione con l’annuncio di riservarsi di intraprendere ogni utile iniziativa di protesta, tesa a tutelare il personale del Corpo di Polizia Penitenziaria in servizio presso la Casa Circondariale di Lecco.

Ad annunciarlo le Segreterie Provinciali delle Organizzazioni Sindacali SAPPe – SINaPPe – OSAPP – UIL P.P. – USPP – FNS CIS – FP CGIL preso atto del riscontro negativo giunto dal PRAP Lombardia (Provveditorati Regionali dell’Amministrazione Penitenziaria) in relazione alla richiesta d’incontro relativo alle criticità della Casa Circondariale di Lecco, che stando a quanto riferito nel comunicato “aumenteranno con l’introduzione del nuovo modello custodiale”.

La modifica del modello custodiale dell’Istituto, per effetto delle recenti disposizioni emesse dal Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria volte a tutelare il personale dalle troppe aggressioni, viene condivisa ma chiedono di accompagnarla con un supporto di risorse umane. Da lunedì, infatti, i detenuti dovranno rimanere chiusi in cella per tutta la giornata, salvo le ore d’aria ed i momenti di socialità, ed i pochi agenti dovranno svolgere principalmente la funzione di portierato, aprendo e chiudendo i cancelli, vista l’impossibilità di utilizzare i sistemi automatici adoperati fino ad oggi. Alla drammatica situazione si aggiunge il rischio di malcontento dei detenuti per questa nuova disposizione, suscitando sia all’interno che all’esterno delle mura un forte senso di agitazione.

Le sigle sindacali chiedono che “il reparto di Polizia Penitenziaria della Casa Circondariale di
Lecco possa essere dotato delle adeguate risorse umane e materiali che consentano di adempiere al previsto mandato istituzionale in maniera funzionale e sicura e senza dover comprimere i diritti contrattuali”. Richiedendo così un incontro con il Prefetto di Lecco.

Sulla questione interviene il consigliere regionale di FDI Giacomo Zamperini: “Mi unisco alla preoccupazione che ho percepito durante il confronto con gli agenti della Casa Circondariale di Lecco, queste nuove disposizioni vanno supportate con un aumento dell’organico. Nel 2005, quando il ‘carcere’ di Pescarenico è stato inaugurato, ci lavoravano 57 agenti, adesso sono soltanto 39. L’inadeguatezza dell’organico in termini numerici, come alcune carenze e limiti strutturali del plesso penitenziario, sono allarmanti e potrebbero non essere compatibili con le recenti disposizioni emesse dal Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria. Non si può pensare di portare allo stremo delle forze il personale, attraverso straordinari, ferie saltate e mancati riposi e, al contempo, garantire la qualità di un servizio che ben sappiamo deve essere svolto con la massima concentrazione e professionalità. La preoccupazione non riguarda solo l’interno delle mura del carcere”.

Il consigliere Zamperini nel frattempo ha scritto al Provveditore Regionale dell’Amministrazione Penitenziaria, Dott.ssa Maria Milano, per chiedere un incontro e salvaguardare quanto svolto in questi anni dalla Direttrice, dott.ssa Antonina D’Onofrio, dalla Comandante della Polizia Penitenziaria Giovanna Propato, accompagnato dalla professionalità di chi lavora all’interno del carcere di Pescarenico.