L’analisi di Confindustria nelle province di Lecco e Sondrio
Stabili i principali indicatori ma non mancano le preoccupazioni per le incertezze dovute al conflitto in Ucraina
LECCO – “Da mesi ormai ci troviamo in una situazione estremamente complessa e, se gli indicatori sul territorio fanno emergere stabilità anche grazie ai fondamentali sani del nostro sistema produttivo, preoccupano i segnali che vengono dalle rilevazioni del Centro Studi Confindustria a livello nazionale, che sottolineano un indebolimento dell’economia italiana” così il presidente di Confindustria Lecco e Sondrio, Lorenzo Riva, commenta l’ultima analisi della situazione economica delle due province per il mese di marzo elaborata dall’osservatorio congiunturale dell’associazione industriale.
“Anche nei nostri territori le aspettative per le prossime settimane, pur restando in linea di massima orientate alla stabilità, prevedono una diminuzione per il 19% del campione”.
“Le aziende – continua Lorenzo Riva – operano in quadro di grande incertezza, condizionato dal conflitto che ha come teatro l’Ucraina, un dramma prima di tutto umano che ha impatti inevitabili anche sull’economia. La competitività è minata soprattutto dai rincari dell’energia, ulteriormente esacerbati dal conflitto stesso, oltre che da rialzo e scarsa disponibilità delle materie prime. Infatti, circa nove realtà su dieci segnalano di avere subito una contrazione dei margini di profitto e in molti casi, ovvero per oltre un’azienda su quattro, si è reso necessario riorganizzare l’attività produttiva a causa delle difficoltà sul fronte materie prime ed energia”.
“In un quadro di generale preoccupazione – sottolinea il Direttore Generale di Confindustria Lecco e Sondrio, Giulio Sirtori – sul versante dell’occupazione il nostro Centro Studi ha rilevato una prevalenza di indicazioni che vanno nella direzione della stabilità, anche per i prossimi mesi. Ed anzi è ben nota la cronica mancanza di competenze specializzate, in particolare di medio e altro profilo ma non solo che, se da un lato è un elemento di elevata criticità per le imprese del territorio, dall’altro conferma lo stato di buona salute del tessuto manifatturiero e il buon ritmo che, nonostante tutto, l’attività produttiva al momento mantiene”.
“Sarà importante, a maggior ragione in questo periodo, mantenere alta l’attenzione e seguire puntualmente l’evolversi della situazione attraverso il contatto quotidiano con le imprese – conclude Giulio Sirtori -, continuando ovviamente ad affiancarle con consulenza, servizi ed iniziative nelle diverse aree di interesse, fra le quali tutte quelle in ambito risorse umane e education, che consideriamo uno dei nostri fiori all’occhiello”
Per le imprese di Lecco e Sondrio aderenti all’Osservatorio, le conseguenze determinate dal conflitto tra Russia e Ucraina implicheranno ulteriori impatti sul tessuto economico a livello generale, con effetti anche su quello locale. Nel dettaglio, circa tre realtà su cinque (58,9%) intervistate ritengono ci saranno ripercussioni sull’export aziendale, mentre per il 91,9% si verificheranno ulteriori aumenti delle criticità legate all’approvvigionamento di commodities e fonti energetiche.
Stabili domanda, produzione, fatturato e occupazione
A livello lecchese e sondriese è riscontrabile uno scenario caratterizzato da una diffusa stabilità degli ordinativi, confermata anche dal bilanciamento tra i giudizi di aumento e diminuzione che assumono entità simili.
Lo stesso vale per la produzione: oltre tre realtà su cinque (62,9%) confermano di aver registrato livelli di attività invariati rispetto a quanto realizzato in febbraio, il 19,4% comunica un aumento e il rimanente 17,7% una diminuzione.
Si attesta al 79,7% il tasso di impiego medio degli impianti, in diminuzione di circa due punti percentuali rispetto a quanto rilevato nella precedente edizione dell’Osservatorio congiunturale.
L’indicatore associato alle vendite rivela andamenti favorevoli per le aziende di Lecco e Sondrio, con una marcata prevalenza di giudizi di crescita rispetto a quelli di stabilità e di diminuzione, sia per il mercato domestico, sia per l’export.
Le aspettative formulate dalle imprese dei tre territori riguardo l’evoluzione del business nelle prossime settimane tracciano un quadro di prevalente stabilità, così come indicato direttamente da circa due realtà su tre (63,3%). Il mantenimento dei livelli è avvalorato anche dal sostanziale bilanciamento tra le ipotesi di aumento (17,3%) e diminuzione (19,4%) che assumono entità simili.
E’ confermato il permanere delle criticità inerenti alle materie prime già rilevate nel corso delle precedenti edizioni degli Osservatori congiunturali mentre non si rilevano particolari evoluzioni nel rapporto tra gli Istituti di credito e le imprese di Lecco e Sondrio.
Rispetto all’occupazione, le imprese lecchesi e sondriesi tracciano un quadro di generale conservazione dei livelli occupazionali per il mese di marzo. Oltre tre realtà su quattro (77,8%) indicano infatti stabilità, il 14,3% segnala un’espansione e il restante 7,9% una contrazione.
Le previsioni per l’andamento dell’occupazione nei prossimi mesi confermano lo scenario rilevato in marzo: nell’87,5% dei casi si ritiene non ci saranno variazioni agli organici, nel 9,5% sono attesi aumenti e nel rimanente 4,8% si ipotizza una diminuzione.