
LECCO – Come si può fare welfare anche nelle piccole imprese? E’ la domanda alla quale Confartigianato Lecco ha voluto dare una riposta con un convegno, che si è svolto sabato mattina in Camera di Commercio, ed un progetto lanciato nella stessa mattina dall’associazione degli artigiani.
“Nuovo Sociale”, come è stata definita la proposta di Confartigianato, “perché il welfare tradizionale oggi vive una crisi irreversibile – ha spiegato il presidente Daniele Riva – viviamo un progressivo invecchiamento demografico, in quindici anni siamo passati dal 46% di lavoratori inattivi al 56%, il sistema dei servizi pubblici non può reggere. Le aspettative della popolazione sono cambiate, crescono i bisogni sociali legati all’anzianità e all’infanzia, pratiche non più delegabili alla donna, oggi sempre più integrata nel mondo del lavoro”.
Per questo, sostiene l’associazione, le imprese possono assumere un ruolo da protagonista, in “una sussidiarietà circolare – spiega Riva – che leghi Stato, mercato e società civile”.
“In Confartigianato le aziende hanno trovato in questi anni tanti servizi e soluzioni a problemi cruciali, dalla sanità integrativa alla previdenza, dal sostegno al reddito alla formazione, la conciliazione lavoro e famiglia per le imprenditrici. Ora – ha annunciato Riva – vogliamo fare un salto di qualità, mettendo a sistema una serie di proposte in tema di welfare contrattuale, aziendale e sociale”.
Quello che gli artigiani propongono è “una struttura di welfare territoriale basata su una piattaforma sinergica che sopperisca alle lacune del sistema pubblico. Un welfare inclusivo al servizio delle persone, della comunità e delle imprese, per promuovere servizi associati”
Un cambiamento che deve per prima cosa essere recepito dalle imprese, “molte aziende faticano ad avvicinarsi al welfare con i giusti strumenti. Per primo cosa c’è un problema di cultura: è importante la conoscenza delle tematiche del benessere delle persone che lavorano nelle nostre imprese. La fiscalità, i benefit possono essere la leva giusta per consentire agli operatori di avvicinarsi ad un mondo che può rappresentare un’opportunità per le stesse imprese”.
Se n’è discusso durante la mattinata di sabato all’Auditorium della Casa dell’Economia, inn una tavola rotonda che ha riunito Vittorio Tonini, segretario generale di Confartigianato Imprese Lecco, Mauro Magatti, sociologo, economista, professore alla Cattolica di Milano, Mario Romano Negri, presidente della Fondazione Lecchese, e Manuela Grecchi, prorettore del Politecnico di Lecco.
Anche il sindaco Virginio Brivio è intervenuto prima della sigla del Patto di Comunità al quale Confartigianato Lecco ha aderito ufficialmente, siglando il documento nel corso della conferenza.
Relatore finale il presidente nazionale di Confargianato, Cesare Fumagalli: “La recente maggiore attenzione al sociale non nasce dal solo arretramento del welfare states – spiega Fumagalli – la crisi ha acceso i riflettori sul mondo del lavoro ma anche sulla povertà e le due polarità oggi esistenti, tra chi sta bene e chi sta sempre peggio. Gli artigiani oggi dispongono di una rete di strumenti bilaterali ed una piattoforma messa a disposizione da Confartigianato che consente alle micro aziende di avvalersi congiuntamente e in modo libero a queste opportunità di welfare, facendo economie di scala”.

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