Il forte alpinista Corrado Korra Pesce è morto durante la discesa travolto da una scarica di sassi e ghiaccio
Prima della tragedia Pesce e Aguilò hanno aperto una nuova via.
Sul Cerro Torre nuova via anche per i Ragni: Della Bordella, De Zaiacomo e Bacci, purtroppo vano il loro tentativo di salvare l’amico
LECCO – E’ morto sul Cerro Torre, in Patagonia, l’alpinista Piemontese, originario del Novarese, Corrado Korra Pesce. Il 41enne, molto conosciuto anche nel Lecchese, è stato colpito da una scarica di massi e ghiaccio mentre stava scendendo dalla vetta del Cerro Torre col compagno di cordata Tomás Aguiló. Rimasto bloccato in parete per molte ore, nonostante i tentativi di soccorso, la Guida Alpina non ce l’ha fatta.
Una storia che, purtroppo, si intreccia con quella dei Ragni della Grignetta Matteo Della Bordella, Matteo De Zaiacomo e David Bacci impegnati nelle stesse ore in un nuovo tentativo sul Diedro Degli Inglesi sulla parete Est del Cerro Torre.
Corrado Korra Pesce era un alpinista molto noto e, inevitabilmente, era passato anche da Lecco. Era l’aprile 2013 quando è stato protagonista delle serate organizzate da Sergio Longoni nel suo negozio di Bevera di Sirtori. In quell’occasione si era raccontato al pubblico lecchese in una cavalcata da Chamonix (dove si era trasferito da Novara per seguire la sua passione) alla Patagonia. Neanche a dirlo a presentarlo erano stati gli amici Matteo Della Bordella e Luca Schiera. E’ del 2017, invece, la spedizione in Cina per celebrare i 90 anni di Kapriol: il Kapriol Team era composto dal Ragno Luca Schiera, dal fuoriclasse tedesco Roland Hemetzberger e Corrado “Korra” Pesce, uno dei più forti alpinisti su misto al mondo. Senza contare le nomination per il premio Grignetta d’Oro ricevute in questi ultimi anni.
E’ stato lo stesso Matteo Della Bordella a raccontare l’accaduto spiegando come la squadra dei Ragni sia arrivata in cima al Cerro Torre, dopo aver salito il Diedro degli Inglesi, intorno alle 17.30 del 27 gennaio. Mezzora prima erano arrivati in vetta Corrado Pesce e Tomás Aguiló con le due squadre che avevano condiviso l’ultima parte della salita. Le due cordate, infatti, erano impegnate su due nuove linee diverse e, con sorpresa, si sono ritrovate a 300 metri dalla vetta unendo le forze come si fa in questi casi.
Sia i Ragni che Korra e Tomas hanno aperto vie grandiose sul leggendario Cerro Torre, coronando i rispettivi grandi sogni. Tutto questo però, passerà in secondo piano, a causa dell’incidente che avverrà poche ore dopo. Tomas e Pesce avevano pianificato la discesa notturna (per ridurre al minimo il pericolo di crolli e scariche) lungo la parete Nord. I Ragni avevano pianificato di bivaccare in cima e scendere il giorno successivo lungo lo spigolo Sud Est, la “via del compressore”.
Durante la notte i due alpinisti vengono gravemente feriti da una scarica di sassi e ghiaccio, ma i lecchesi, ignari, vengono a conoscenza dell’accaduto solo il 28 gennaio alle 17, una volta giunti sul ghiacciaio. Un team di alpinisti, di cui fa parte anche Matteo Della Bordella, dà subito vita a un’operazione di soccorso che riesce a portare in salvo Tomás Aguiló ma per Corrado Korra Pesce purtroppo non ci sarà nulla da fare.
“Chiamiamo la via appena salita da David, Giga ed io, Brothers in arms in onore di Matteo Bernasconi, Matteo Pasquetto, Korra Pesce e tutti i nostri fratelli che sono mancati sulle montagne che tanto amiamo”.