
LECCO – Da un lato il comasco Alessio Butti, in forza a Fratelli d’Italia, dall’altro l’ex sindaco di Lecco Antonella Faggi, in quota Lega. Sono questi i due candidati all’uninominale di Camera e Senato del centrodestra presentati mercoledì sera presso la nuova sede della Lega di via Cairoli. Con loro i rappresentanti dei partiti membri della coalizione: Davide Bergna (Forza Italia), Giacomo Zamperini (FdI), Stefano Parolari e Flavio Nogara (Lega Nord).
Il primo a presentarsi è stato Butti, comasco: “Nel centrodestra – ha esordito – non c’è alcuna somma algebrica, ma un preciso progetto politico che ha trovato territorio comune in temi quali la sovranità, la sicurezza e l’identità”. Butti ha quindi allontanato da sè ogni ombra di campanilismo: “Non ho mai amato i campanilismi, e da comasco non ho mai pensato al nostro territorio, quello del Lago di Como, come un qualcosa di frammentato ma come un unico comprensorio. Ragiono insomma sui distretti territoriali, da questo punto di vista Como e Lecco sono molto simili, con un’area sul lago vocata più al turismo e una più ‘interna’ legata all’industria, e con le stesse problematiche, sulle quali dobbiamo lavorare. Gli altri – ha concluso – parlano di politica in generale, io penso ad un comprensorio per troppo tempo trascurato che va valorizzato”.

Antonella Faggi, candidata al Senato, ha invece rivolto un appello agli elettori: “Andate a votare, date fiducia, questa è davvero un’occasione più unica che rara e potrebbe essere l’ultima per cambiare le cose. La discontinuità politica che c’è stata finora ha fatto sì che tutto quello che è stato detto ai cittadini sia rimasto invano. La nostra è un’offerta vincente, portata avanti da persone appassionate, che hanno cuore, idee e coraggio come dice Salvini”.
“Non diamo scadenze – ha proseguito Faggi – ma facciamo proposte concrete, per migliorare il paese, partendo dai comuni, passando dalle regioni, arrivando allo Stato. La mia esperienza di sindaco mi ha permesso di imparare a sentire il territorio: punto al Senato per declinare le problematiche territoriali a livello nazionale. Dobbiamo ridare voce al territorio, attraverso una filiera – comune, regione, stato – ben organizzata“.
I due candidati hanno quindi toccato il tema dell’immigrazione e della ‘lotta al multiculturalismo’: “Nessuna questione razziale, ma di cultura – ha sottolineato Butti – non non rifiutiamo la presenza di stranieri nel nostro paese, ma pretendiamo che chi venga a vivere in Italia segua le nostre regole e rispetti la nostra cultura”. “Non siamo per il fascismo o per il rifiuto del diverso – ha aggiunto Faggi – ma per la dignità dell’uomo”.

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