Il sindaco: “Oggi la sfida è interpretare la sobrietà della speranza”

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Benemerenze_2013_lecco (21)LECCO – Pubblichiamo il discorso tenuto dal sindaco Virginio Brivio in occasione della festa di San Nicolò:

“Carissime autorità religiose, civili e militari,  e soprattutto carissimi cittadini e cittadine, siamo qui questa sera con ancora negli occhi le immagini emozionanti di domenica scorsa segnata dalla celebrazione religiosa di San Nicolò e dal suggestivo riposizionamento della statua del Santo Patrono sul lago. San Nicolò continua a vegliare sulla nostra comunità e ne sentiamo davvero il bisogno.

Oggi siamo chiamati a vivere tempi difficili segnati da una dura crisi economica e di valori. Come trovare, dunque, segni di speranza in questa festa e vivere il tempo che ci attende senza rassegnazione e delusione?

La semplicità e, allo stesso tempo, la luminosità della statua, riportata all’antico splendore (ancora un ringraziamento ai volontari che hanno dato il loro contributo), che oggi è accarezzata nuovamente dalle acque del nostro lago, sembrano chiamarci a cercare e riscoprire segni di cambiamento e fiducia.

Un primo invito ci viene dalle personalità premiate quest’anno con la Civica Benemerenza: si tratta di lecchesi, diversi dei quali giovani, che in campi differenti, ciascuno grazie ai propri talenti, hanno dato lustro a Lecco, dimostrando come – anche dalle nuove generazioni – non viene a mancare il desiderio di superare ardue sfide ed esplorare nuovi confini ( se ci pensiamo bene i giovani sono al centro delle benemerenze sia perché alcuni premiati sia come privilegiati destinatari di attenzione e cura di tutti gli altri benemeriti ,che hanno scommesso e scommettono su loro …).

In modo particolare rispetto alla ricerca scientifica – che per qualsiasi Paese avanzato deve rappresentare una frontiera d’impegno utile anche per un rilancio dello sviluppo economico -, a Lecco si stanno creando occasioni importanti. Specialmente desidero ricordare l’apertura del nuovo Campus del Polo lecchese del Politecnico e la presenza sempre più stabile ed intensa del CNR, con il progetto del “Palazzo della Ricerca”, ormai in fase di avvio. Ulteriore tappa sarà il consolidamento di una rete ancora più intensa con gli altri centri di ricerca del territorio (IRCCS E. Medea / La Nostra Famiglia di Bosisio Parini, INAF/Osservatorio Astronomico di Merate, Ospedale Valduce di Costa Masnaga), affinché la “ carta” dell’innovazione e della ricerca diventi un fattore qualificante del nostro territorio. Anche l’apertura internazionale del Politecnico (studenti e docenti da tutto il mondo) deve aiutarci ad allargare la nostra visione.

Sul fronte della solidarietà, come ha ricordato Monsignor Cecchin nell’omelia di domenica scorsa, Lecco si è contraddistinta, in modo particolare quest’anno, “per uno stile di sobrietà e di solidarietà intelligente”, che ha assunto anche le forme concrete del Fondo Famiglia-Lavoro, del Fondo di Solidarietà, del progetto “lavoriamo alto” e di altri mezzi attivati dalle varie parrocchie e soggetti del privato sociale,spesso collaborazione con la meritoria Fondazione della provincia di Lecco. Questi strumenti hanno consentito, in collaborazione con i servizi sociali del Comune, di evitare che i fenomeni di povertà a Lecco assumessero contorni ancora più drammatici e disgreganti. Un solo dato: il Fondo di Solidarietà al lavoro – in poco più di due anni – ha raccolto oltre 300.000 euro e attivato un accompagnamento al lavoro per circa cinquanta persone. Auspichiamo un rilancio di questi fondi e progetti,con un rinnovato impegno di cittadini,istituzioni,imprese, associazioni,banche.

Sul fronte dell’ambiente abbiamo vissuto un anno intenso, segnato dalle occasioni di festa e approfondimento legate a “Lecco Città Alpina 2013”. Come ho avuto modo di ricordare più volte, questo riconoscimento non rappresenta un punto di arrivo, ma uno stimolo ad amare e rivalutare con più cura e determinazione il patrimonio paesaggistico e ambientale della nostra Città, sapendo che anch’esso può contribuire, se ben valorizzato, al rilancio turistico ed economico del territorio.

Le politiche ambientali assumono in questo senso una nuova priorità.

Si tratta di piccoli segni, certamente non eclatanti, ma che se letti nella maniera giusta e incarnati nell’azione concreta delle Istituzioni e di tutti i soggetti vitali cittadini, possono aiutarci a superare questo momento di crisi, nella consapevolezza che la Città è un organismo vivo che non deve adattarsi in maniera asettica alle situazioni. La Città deve sapere leggere e interpretare i segni dei tempi, per incamminarsi – in maniera corale – verso un futuro sostenibile e, se possibile, migliore.

Abbiamo la necessità, oggi forse più che mai, di coniugare in maniera virtuosa i diversi fronti che caratterizzano il nostro vivere e il nostro territorio, stabilendo insieme – pubblico e privato, istituzioni e cittadini, mondo economico e terzo settore, associazioni e forze politiche – nuovi modi di operare, capaci di rispondere alle esigenze della comunità e che siano protagonisti del cambiamento, creandolo e non subendolo. Con le logiche : “ci deve pensare il Comune “ o co deve pensare sempre “ qualcun altro “ non si va da nessuna parte . Occorre altresi superare il conservatorismo, logica che attanaglia trasversalmente forze e coalizioni politiche, e che – di fronte alla complessità del presente – mirano spesso a rifugiarsi nei propri luoghi comuni, sempre meno ideologici e sempre più caratterizzati dal massimalismo, o peggio da forme di eccessiva attenzione al particolarismo.

La flessibilità degli strumenti e l’identificazione delle potenzialità territoriali devono aiutarci alla costruzione e al mantenimento di una città a misura d’uomo, non ingessata in uno status quo che oggi si dimostra obsoleto e superato. Lecco dovrà essere capace di rapportarsi con il cambiamento degli assetti produttivi in atto e stabilire un corretto rapporto col nuovo modo di “fare impresa” che oggi predilige la qualità rispetto alla mera quantità e lavorare per il connubio della nostra tradizione imprenditoriale e manifatturiera con quella nuova di una città che si avvia a essere anche Polo di servizi qualificati alle imprese( non solo del nostro territorio), come quelli legati alla formazione, alla ricerca, all’innovazione,alle reti di comunicazione e promozione.

Perché vivere, produrre, investire a Lecco? A questa domanda solo così dovremmo essere capaci – nel prossimo futuro – di rispondere insieme, fuggendo l’idea della critica senza contributo ma unendo i talenti e le risorse migliori della nostra Città, anche in vista di Expo 2015. Dobbiamo essere consapevoli che la risposta non arriverà preconfezionata da altri, ma va ricercata con pazienza e fiducia in ciascuno di noi, soprattutto attivando processi virtuosi.

Un suggerimento, direi quasi inaspettato, giunge a questo proposito dal Santo Padre. Papa Francesco nella sua recente Esortazione apostolica “Evangelii Gaudium” scrive: «Uno dei peccati che a volte si riscontrano nell’attività socio-politica consiste nel privilegiare gli spazi di potere al posto dei tempi dei processi. Dare priorità allo spazio porta a diventar matti per risolvere tutto nel momento presente, per tentare di prendere possesso di tutti gli spazi di potere e di autoaffermazione. Significa cristallizzare i processi e pretendere di fermarli. Dare priorità al tempo significa occuparsi di iniziare processi più che di possedere spazi. Il tempo ordina gli spazi, li illumina e li trasforma in anelli di una catena in costante crescita, senza retromarce. Si tratta di privilegiare le azioni che generano nuovi dinamismi nella società e coinvolgono altre persone e gruppi che le porteranno avanti, finché fruttifichino in importanti avvenimenti storici. Senza ansietà, però con convinzioni chiare e tenaci».

I tempi che stiamo vivendo non sono forse fatti per “grandi opere” o segni eclatanti,ma possiamo certamente aprire e coltivare più intensamente processi di cambiamento .

La vera sfida che oggi ci attende è quindi quella d’interpretare con coraggio la “sobrietà della speranza”, coscienti – come diceva Seneca – che “è l’animo che devi cambiare, non il cielo sotto cui vivi”.

Buon San Nicolò a tutti.

Sindaco Virginio Brivio