Sicurezza, la Lega all’attacco: “Servono provvedimenti”

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polizia stazione controlli
foto archivio

L’intervento dei rappresentanti del Carroccio: “Lecco città che cresce? Piuttosto città dove si delinque a cielo aperto”

“Chiediamo un intervento concreto per ripristinare l’ordine e garantire che simili episodi non si ripetano”

LECCO – “Quanto accaduto sul lungolago di Lecco è semplicemente inaccettabile. Un tranquillo pomeriggio domenicale trasformato in una scena di guerriglia urbana, con coltelli alla mano e cittadini terrorizzati. Questo è il modello di città che l’amministrazione Gattinoni intende offrire ai lecchesi?”

Così Daniele Butti, segretario provinciale della Lega, che aggiunge: “Oggi c’è poco da aggiungere, ancora una volta si conferma una scelta scellerata quella della mancata adesione all’operazione “strade sicure”. Presidi sul territorio si rendono oggi estremamente necessari, i cittadini hanno tutto il diritto di poter vivere in un assoluto stato di sicurezza. Oggi il cittadino purtroppo non lo percepisce ed anzi vive in uno stato emotivo di precaria sicurezza.”

A seguire anche Andrea Bettega, coordinatore provinciale della Lega Giovani di Lecco, che commenta con durezza l’episodio avvenuto nel pomeriggio di domenica, quando due bande di giovani si sono affrontate nei pressi del monumento ai Caduti, arrivando al punto di brandire un coltello dalla lama di 20-30 cm.

“È inammissibile che, in pieno giorno e in una delle zone più frequentate della città, si verifichino episodi così gravi senza un’adeguata prevenzione e senza una risposta immediata da parte delle istituzioni. I cittadini si sentono abbandonati e insicuri, e la situazione è fuori controllo. Chiediamo un intervento concreto per ripristinare l’ordine e garantire che simili episodi non si ripetano”.

“Ci uniamo a quel gruppo di lecchesi increduli e spaventati che hanno scritto al sindaco, chiedendo risposte chiare e misure efficaci per la sicurezza della città. È impensabile che le famiglie debbano temere per la propria incolumità mentre passeggiano lungo il lungolago. Questa amministrazione deve assumersi la responsabilità della crescente insicurezza e mettere in campo soluzioni concrete” continua Bettega.

“Servono più controlli sul territorio, un presidio fisso delle forze dell’ordine nelle aree sensibili per garantire la sicurezza di chi vive e lavora a Lecco. Se questa è la ‘città che cresce’ di cui parla Gattinoni, noi non ci stiamo: Lecco merita di meglio”.

Bettega rilancia infine una proposta già avanzata nei mesi scorsi: “Lo abbiamo detto chiaramente: chi viene nel nostro Paese deve rispettare le nostre regole e la nostra cultura. E invece, ancora una volta, ci troviamo di fronte a episodi di violenza che – guarda caso – vedono come protagonisti ragazzi di origine nordafricana. Per chi delinque e rappresenta un pericolo per la comunità, vanno valutate misure serie, come il rimpatrio nei Paesi d’origine per chi non ha titolo di rimanere. L’accoglienza non può essere un lasciapassare all’illegalità. Questi episodi sono anche soprattutto di una politica scellerata legata all’immigrazione portata avanti negli scorsi anni dal PD e dalla sinistra.”

“L’insicurezza diffusa sta diventando la normalità, ma noi non ci abitueremo mai al degrado e alla paura. Come Lega Giovani saremo in prima linea per denunciare e contrastare questa deriva, perché Lecco deve tornare ad essere una città sicura per tutti”.

“Come già ribadito nei precedenti interventi – afferma infine il segretario cittadino Emanuele Mauri –  per noi la sicurezza rappresenta una priorità assoluta. La città di Lecco non è mai stata vittima di episodi così gravi e frequenti che impongono, secondo noi, un’azione immediata dove l’amministrazione comunale non può restare sola, ma può e deve esercitare un ruolo centrale verso quella riqualificazione sociale e culturale di cui i cittadini sentono la necessità. La piena vivibilità del nostro territorio parte dalla lotta ai fenomeni di degrado e per questo serve un patto per la sicurezza che veda coinvolte tutte le parti attive, dalle istituzioni alle forze di sicurezza con tutti gli strumenti e le risorse disponibili”.