In Valsassina, con i patti territoriali nuove risorse per la montagna

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Patti territoriali per investimenti su impianti di risalita e infrastrutture, opportunità colta in Valsassina

Si tratta di uno strumento dedicato ai territori non interessati direttamente dalle olimpiadi

 

BARZIO – Il rilancio del comprensorio sciistico dei Piani di Bobbio e Artavaggio al centro dell’incontro nella serata di mercoledì tra o il sottosegretario regionale allo Sport e Olimpiadi 2026, Antonio Rossi e il consigliere regionale Mauro Piazza con Fabio Canepari, Presidente della Comunità montana Valsassina, i sindaci di Barzio, Giovanni Arrigoni Battaia, Cassina Valsassina, Roberto Combi, Cremeno, Pierluigi Invernizzi e Moggio, Andrea Corti e il Capogruppo della Comunità montana Davide Combi” dichiaran

“Nel corso dell’incontro abbiamo gettato le basi per creare le condizioni idonee per lo sviluppo dei patti territoriali per il territorio dell’altopiano, uno strumento regionale di programmazione negoziata con il quale porteremo risorse importanti per l’intero territorio valsassinese: un lavoro possibile e realizzabile, grazie anche al coordinamento della Comunità montana e del Presidente Canepari, al quale va il mio personale ringraziamento” spiega Piazza.

“I patti territoriali sono – spiega il sottosegretario Rossi- lo strumento individuato da Regione Lombardia, per lo sviluppo di quegli impianti di risalita che non verranno coinvolti direttamente dal’evento olimpico, ma che saranno comunque rafforzati, al fine di permettere un incremento strutturale delle dotazioni impiantistiche di tutta la Lombardia”.

 

“Attraverso il patto realizzeremo anche infrastrutture utili alla destagionalizzazione, in maniera tale da sviluppare il turismo di prossimità: rafforzando così l’offerta turistica anche nel periodo estivo” continuano i due esponenti regionali.

“Ancora una volta attraverso fatti concreti siamo certi che riusciremo a portare risorse importanti per il nostro territorio, un fatto che è frutto di quell’azione condivisa e di sistema che difficilmente si sposa con le sterili proteste e con i post dei social network ”concludono Antonio Rossi e Mauro Piazza.