Sindaci consapevoli della fragilità del territorio
“Sp72 lunga e non facile da monitorare. Zone dove la roccia è instabile, quelle da tenere d’occhio”
VARENNA – “Frane si sono sempre verificate e si verificheranno ancora: la sp72 è, come risaputo, una strada soggetta a simili episodi soprattutto quando cade una gran quantità di pioggia. A questo versante, bisognerà sempre fare attenzione”.
Nulla di nuovo sul fronte varennese: la scarica di sassi che ieri, lunedì, si è riversata verso tardo pomeriggio/sera sulla Sp72, tra Varenna e Lierna in zona Fiumelatte, non sarà di certo né la prima né l’ultima a verificarsi in zona. Lo sa Mauro Manzoni, sindaco di Varenna, e del resto anche i fatti lo confermano: l’ultimo episodio a interessare l’area prima di questo risale al 19 maggio scorso. Quella volta il distacco fu ben più importante, furono chiuse strada e ferrovia per quasi un mese. Ora invece il divieto di transito è stimato per un periodo molto minore, si parla già di una riapertura entro la fine di questa settimana (anche se è stato comunicato che il provvedimento rimarrà in vigore fino a nuovo ordine), ma in ogni caso è una vicenda su cui riflettere e da rammentare in futuro.
“Il materiale l’avranno già ripulito, non riapriranno nell’immediato perché dovranno essere sicuri che non ci siano altri sassi pericolanti che possano staccarsi dalla montagna. Una giusta prudenza da parte della Provincia, prima di sancire la riapertura definitiva. L’importante, comunque, è che non ci sia stato nessun ferito”, commenta ancora Manzoni.
Se le frane, piccole o grandi che siano, sono un aspetto con cui bisognerà inevitabilmente convivere, dall’altro lato si cercherà, dove possibile, di giocare d’anticipo e prevenirle. “In questo possono aiutare i fondi regionali – conclude Manzoni – rispetto al monitoraggio, all’ispezione e alla salvaguardia di altre situazioni di rischio. La Sp72 è molto lunga, non è facile da monitorare, ma le zone dove la roccia è maggiormente instabile vanno tenute il più possibile sott’occhio“.
Anche perché oltre a rivelarsi un potenziale pericolo per chi transita sull’arteria (ricordiamo, la seconda più importante dopo la SS36 sulla sponda orientale del Lago di Como), creano disagi viabilistici in un territorio dove, specialmente in estate, il turismo è diventato il motore trainante. Senza contare le difficoltà per i residenti, che magari devono recarsi a Lecco per lavorare o svolgere altre attività.
Il lago resta, insieme alla Valsassina, anch’essa interessata da un fenomeno di smottamento simile tra Taceno e Portone sulla Sp62, quasi in contemporanea a quello di Fiumelatte, il territorio da tenere sotto la lente d’ingrandimento.
Indicazioni che invitano i mezzi in transito a fare marcia indietro sono visibili a Lierna, alla stessa altezza dell’ultima volta, dove via Ducale interseca la strada provinciale. “Ieri sera la polizia locale è subito intervenuta a posizionare le barriere insieme all’Amministrazione provinciale – spiega Silvano Stefanoni, sindaco di Lierna -. Come a maggio e giugno, dopo la frana sulla galleria, solo i residenti possono proseguire oltre. Anche sulla SS36 la chiusura mi dicono essere ben segnalata e per quanto riguarda il Comune di Lierna, a livello viabilistico non si è presentata per ora nessuna criticità”.