Duro attacco di Confcommercio e della Fiva contro il Comune di Merate
“E’ l’unico Comune in tutta la provincia che non riesce a organizzarsi per allestire un mercato completo”
MERATE – Il Comune di Merate ha deciso di non fare svolgere nemmeno questa settimana il mercato al completo, prolungando la sospensione per gli ambulanti non alimentari che quindi domani, martedì 26 maggio, non potranno esporre la loro merce a Merate. Una decisione che non è piaciuta a Confcommercio Lecco né alla Fiva Lecco (la federazione di categoria).
Da due martedì presenti solo le bancarelle alimentari
“Il Comune di Merate è l’unico Comune in tutta la provincia che non riesce a organizzarsi per allestire un mercato completo – attacca il direttore di Confcommercio Lecco, Alberto Riva – Anche altri paesi o città con situazioni complesse ce l’hanno fatta, ma Merate no. E questo ci pare inaccettabile e poco rispettoso per gli ambulanti che vengono ancora una volta penalizzati. Non riusciamo a capire se l’incapacità nell’allestire il mercato sia colpa dei vertici politici o della struttura o di entrambe. L’unica cosa certa è che le bancarelle non alimentari fino all’1 giugno non potranno essere presenti”.
L’opinione di Barbieri
Anche il presidente della Fiva Lecco, Rino Barbieri, è arrabbiato: “A Merate la situazione è preoccupante. I negozi chiudono e quelli che restano hanno problemi in una città che si desertifica. Il motivo temo sia legato all’incompetenza di funzionari e amministratori che non riescono a gestire il commercio a Merate”.
E spiega: “Sono anni che chiediamo di regolamentare il mercato, ma tutto tace. Non si trova il tempo per pensare a come organizzare le bancarelle ma quello per essere in prima fila all’inaugurazione del supermercato nonostante il Covid sì! Ora annunciano che il mercato di martedì non si può fare perché non riescono a garantire sicurezza per il Covid. Ridicoli! Sono gli unici in tutti i Comuni della provincia di Lecco e Como a non essere in grado di garantire la sicurezza”.
Gli esempi di altri Comuni
Barbieri porta a dimostrazione degli esempi: “Venerdì scorso Oggiono ha organizzato il mercato in centro paese, sabato Como ha ospitato circa 300 bancarelle in centro città ed è stato un successo. Evidentemente abbiamo a che fare con una amministrazione composta da incompetenti, visto che non è in grado di tutelare oltre 100 attività ambulanti, lasciando senza reddito 200 famiglie con riflessi anche su altre realtà locali”.
Quindi conclude: “Stando a indiscrezioni per ora solo ufficiose, il Comune starebbe pensando di riprendere il mercato non alimentare addirittura martedì 9 giugno spostandolo in via degli Alpini, quindi separato da quello in centro. Ma è impensabile pensare di ripartire così tardi e in più dividendo il mercato”.
La posizione dell’amministrazione comunale
Dal canto suo l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Massimo Panzeri ha difeso questa decisione precisando di non riuscire a garantire, per via della particolare conformazione del centro storico cittadino, il rispetto di tutte le disposizioni previste dalla normativa. In particolar modo, il vice sindaco, nonchè assessore al Commercio Giuseppe Procopio, ha sottolineato l’impossibilità di controllare tutti i varchi in entrata e in uscita alle vie dove si snodano le oltre 140 bancarelle del mercato del martedì mattina.