La presa di posizione del Comitato Cittadini Ponti che parteciperà attivamente al dibattito pubblico
“Diciamo sì ai nuovi ponti, ma collocati lontano dal San Michele”
PADERNO D’ADDA – Un deciso no alla costruzione di un ponte affiancato a quello attuale a cui fa seguito la richiesta di realizzare il nuovo San Michele con una variante a sud. Il Comitato Cittadini Ponti, nato qualche anno fa quando sono iniziate a circolare le prime ipotesi circa il nuovo viadotto sull’Adda, ha intenzione di far sentire la propria voce, partecipando al dibattito pubblico avviato giovedì scorso, 15 maggio, con la conferenza stampa in Regione.
“Abbiamo letto con attenzione le relazioni/proposte che Rfi ha messo a disposizione come base di discussione. Ci confermiamo nella nostra decisa contrarietà a qualsivoglia costruzione affiancata, di fatto, a meno di 30 metri dal San Michele. Sarebbe la definitiva deturpazione di un monumento storico unico che dà prestigio culturale e ambientale a tutta la zona”.

I rappresentanti del gruppo civico tengono a precisare che la loro non è una contrarietà, a prescindere, a qualsiasi ponte: “Il Comitato è decisamente a favore della costruzione di un nuovo ponte ferroviario con relativo doppio binario, ma non qui!”. Il perché è presto detto: “Il buonsenso, la lungimiranza e il rispetto della storia esigono che Rfi risolva il problema impegnandosi nella variante, con tracciato più ampio, a sud circa 3 Km. Costa di più? Beh sui costi occorre ragionare sul fatto che la soluzione uno, molto apprezzata da Regione e Calusco d’Adda, riporta un costo X che non tiene conto di tutto quello che si dovrà poi affrontare per sistemare una viabilità stravolta, né i costi in termini di inquinamento (aria/rumori) e di perdita generalizzata di valore dell’intera area. È come se per rifarci l’arcata dentaria decidessimo di scegliere il preventivo più basso che ci farà poi masticare male e ci deturperà la faccia per sempre”.
Considerazioni supportate da altre argomentazioni, legate anche alla geologia: “Se il ponte in questa posizione presso il San Michele non si è potuto fare in tanti anni è proprio perché il sito ha un valore e una delicatezza, una problematicità intrinseci che vietano interventi aggressivi e imponenti. La franosità delle rive accertata e documentata è un altro elemento che ci deve preoccupare”.

La presa di posizione del Comitato Cittadini Ponti è netta e decisa: “ Ci domandiamo dunque: per quale ragione si insiste così pesantemente nel proporre un’opera- scempio? Per quale ragione si rinuncia così facilmente alla candidatura a bene dell’Unesco facendo una figura decisamente brutta con gli altri concorrenti europei? Perché insistere qui se esistono, già studiate e proposte in passato, le giuste soluzioni? Noi diciamo sì al nuovo ponte, sì ai nuovi ponti ma collocati lontano dal San Michele; non vogliamo essere responsabili di una perdita storica definitiva. Tra l’altro dalla relazione si evince che non poche saranno le conseguenze sugli immobili vicini alla attuale linea: case private che dovranno essere abbattute, forse con ricche compensazioni, chissà, ma l’assetto urbanistico e il traffico veicolare e ferroviario di Paderno e limitrofi subirà uno stravolgimento peggiorativo. Allora perché non agire dove non esistono al momento nuclei abitativi?”.
La disanima passa a considerare anche l’ipotesi con il ponte ferroviario affiancato a quello attuale e quello stradale dislocato a nord: “A nostro avviso anche il solo ponte ferroviario sarebbe un orribile scempio e a quel punto giustificherebbe la scelta (una coprogettazione che appare economica) di metterci sopra la strada a doppia corsia come desiderano la Regione e Calusco”.

Tornando all’avvio del dibattito pubblico, il Comitato Cittadini Ponti si auspica che “le rappresentanze della cittadinanza abbiano il giusto peso” ribadendo il proprio “no a qualsiasi opera che tolga definitivamente al San Michele, monumento di incomparabile intrinseco valore, la sua presenza simbolica di un territorio ricco di bellezza e storia”.
Ricordando la preoccupazione di molte amministrazioni per la mancanza di un’analisi dell’impatto viabilistico della nuova infrastruttura, il Comitato ribadisce la propria richiesta, chiara e diretta: “I nuovi ponti siano progettati lontano dal San Michele. Neppure al comitato piacciono le code, deve essere chiaro, ma l’approntamento di percorsi alternativi più veloci e razionali anche se lievemente più lunghi, toglierebbe dall’ “imbuto” del San Michele molto traffico non strettamente locale. Viceversa, un’arteria importante, proprio qui collocata, attirerebbe traffico pesante e migliaia di veicoli in più causando ingorghi e rallentamenti”.

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