TRENTO – Cantù inciampa ancora in campionato, per la seconda volta in tre partite, nella seconda trasferta stagionale. A vincere è stata quest’oggi la Dolomiti Energia Trento guidata da un Mitchell in stato di grazia capace di realizzare 26 punti e 8 rimbalzi in 32 minuti di gioco.
Dopo un avvio propositivo che ha visto la squadra di Sacripanti volare al comando 8-4 nel punteggio, i padroni di casa riescono a ribaltare l’inerzia grazie alla fisicità del già citato Mitchell e Owens, e alla prima pausa conducono per 19-15. Nella seconda frazione di gioco il divario tra le due squadre non fa che aumentare grazie alle triple di Sanders ma Cantù rimane attaccata con il duo Gentile-Buva.
La probabile sfuriata di Sacripanti negli spogliatoi sembra giovare alla squadra di Sacripanti che rientra sul legno con un agonismo e una ferocia difensiva nuova all’incontro, atteggiamento che gli permette di ribaltare lo scarto di otto lunghezze accumulato alla vigilia della pausa lunga e di portarsi avanti sul 51-50 con il contropiede realizzato da Jones. Un tecnico alla panchina biancoblu dà nuova verve alla squadra allenata da Buscaglia, che riesce a riportarsi in testa con Owens e la tripla sulla sirena di Spanghero. E’ sempre quest’ultimo ad aprire l’ultimo quarto con un’altra tripla, cui si aggiunge quella di Pascolo che fa volare Trento fino al +11 a 8’ dal termine; Johnson-Odom e Gentile ci provano ma il parziale di 6-0 degli atesini anticipa a metà del quarto la parola fine su questo incontro. Trento vince così per 83-71 la sua prima partita in Serie A maschile in tutta la sua storia.

Cantù conferma nuovamente i problemi che già l’avevano afflitta nelle settimane precedenti, ovvero tante idee confuse e palle perse (19) in fase di regia, assenza di disciplina tattica e scarsa lettura del gioco, senza tralasciare una difesa spesso imbarazzante e colabrodo, soprattutto sui secondi possessi. Ancora una volta sotto la lente d’ingrandimento ci finisce JDO, bravo quando c’è da capitalizzare l’azione in 1vs1 attaccando il ferro a testa bassa ma fortemente deleterio se gli si chiede di far girare la palla tra i suoi compagni: 7 palle perse per quello che dovrebbe essere il playmaker titolare è una cifra difficile da digerire e l’entusiasmo che serpeggiava al suo arrivo sta lentamente scemando. Come parziale scusante per Cantù c’è la pesante assenza di Feldeine, il giocatore più talentuoso del roster, e Laganà, giovane play maker di indubbio talento e futuro assicurato, ma anche se il campionato è appena iniziato il tempo per gli esperimenti tattici è quasi finito.

DOLOMITI ENERGIA TRENTO 83
ACQUA VITASNELLA CANTU’ 71
(19- 15, 41- 33, 60- 55)
ACQUA VITASNELLA CANTU’: Johnson-Odom 19, Feldeine ne, Abass 7, Zugno ne, Bloise, Siberna ne, Mbodj 2, Jones 9, Hollis 4, Buva 12, Gentile 12, Williams 6. All. Sacripanti.
AQUILA BASKET TRENTO: Mitchell 26, Sanders 16, Pascolo 13, Grant 2, Forray 1, Flaccadori ne, Owens 12, Baldi Rossi 2, Armwood 2, Spanghero 9. All. Buscaglia.

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