Toc Toc, Driiiin…oppure…Permesso?
WELCOME!
Cosa vedono gli occhi dei nostri ospiti appena superato lo zerbino della nostra porta d’ingresso?
E’ un peccato, per chi possiede in casa un ingresso o disimpegno, lasciarlo vuoto, senza decorazioni, senza specchi, senza contenitori o mensole, con porta lampade provvisori e cavi elettrici in bellavista…e credetemi molto spesso è così!
L’ingresso di casa spesso viene trascurato. Ci si concentra su cucina, salotto, camera da letto, bagno, cameretta e perfino su secondo bagno e sgabuzzino… ma ci dimentichiamo del biglietto da visita di casa nostra, ciò che appare all’apertura della porta d’entrata.
All’ingresso capita che, dopo aver pensato ad un attaccapanni e ad una mensola o mobile su cui appoggiare le chiavi e gli oggetti ce ne si dimentica e con il passare del tempo si corre il rischio che si trasformi in un vero e proprio secondo sgabuzzino in “bella vista” .
WELCOME! Come dicevo l’ingresso è il biglietto da visita di una casa, il luogo dove si crea la prima impressione per gli ospiti, ma anche dove si percepisce o meno un’atmosfera accogliente e che rappresenta la personalità di chi ci abita. Con minimo impegno e buon gusto l’ingresso può davvero diventare area di benvenuto, e il luogo di passaggio, dove non si trascorre tempo, può offrire l’occasione per qualche trovata più audace che, in grandi superfici piuttosto che in zone sempre sottocchio, stancherebbe e risulterebbe eccessiva.
Le componenti pratiche indispensabili sono minime: un piano d’appoggio, se possibile uno specchio, un attaccapanni o un armadio a muro, una panchetta, una sedia, oppure un divanetto, utili per appoggiare momentaneamente pacchi, pacchetti, borse della spesa e bottiglie dell’acqua.
Ingressi spesso bui, privi di finestra o con affacci poco luminosi, inducono molti all’uso del bianco…ma niente di più sbagliato molte volte il non colore e le tinte neutre tendono a spegnere quanto dovrebbero “illuminare”. Meglio colori più caldi, tinte forti, scure e sgargianti e carte da parati …ma per i fedelissimi del “classico” bianco consiglio di abbinarlo a fasce e righe colorate, stencil, maxi lettere di legno o metallo o grandi sticker a contrasto. Contrariamente al luogo comune che le giudica inappropriate, tinte forti, scure, applicate anche al soffitto, o carte da parati con decori esuberanti, trovano splendide ambientazioni in locali ristretti, se combinate a punti luce che indirizzino fasci dall’alto verso il basso e rischiarino punti focali, come un bel quadro, uno specchio, o una collezione di foto. Una lampada d’appoggio resterà accesa quando ci sono ospiti in soggiorno, per completare l’idea di calore.
L’ingresso è ottimo per ospitare con stile anche pezzi fortemente caratterizzanti e di puro decor: un manichino, un baule stravagante, una scultura orientale, l’installazione di un artista contemporaneo, cornici e fotografie di ricordi e di viaggi, oggetti che ricordano gli hobby, le passioni e i gusti dei padroni di casa.
E se lo spazio è davvero minuscolo? Un muro dalla tinta decisa, una bella sedia, una cornice dei libri… e nessuno oserà chiamare il vostro ingresso… “ingressino”!
Arredare l’ingresso può dare grandi soddisfazioni perchè spesso richiede piccoli investimenti e con poche cose si stravolge il proprio “biglietto da visita” …. E mi raccomando… a cose del genere diciamo:
GOOD BYE!
RiLiving/Rileggi…
quattordici/DOLCETTO o SCHERZETTO?
agosto/RACCONTO ESTIVO (a puntate)
due/SALONE/FUORISALONE/last minutes
Per commenti, proposte, idee, domande, critiche…