LECCO – E’ stato assegnato il 29° posto a Lecco nell’annuale edizione, la 21esima, dell’indagine Ecosistema Urbano, realizzata da Legambiente e Ambiente Italia e pubblicata lunedì sulle pagine del Sole 24 ore.
Uno studio sull’ecosostenibilità che ha assegnato la patente “verde” a Verbania, risultata la più “green” d’Italia, seguita da Belluno, Bolzano, Trento e Pordenone. Il giudizio degli ambientalisti è però pessimo:
“Passano gli anni e poco cambia. Inquinamento atmosferico a livelli d’emergenza e tasso di motorizzazione sempre in crescita. Nelle città italiane continua a tirare la stessa aria; scarse, nel complesso, le novità. Tra gli interventi messi in campo da chi gestisce i centri urbani è davvero difficile trovare una reale spinta a migliorare la qualità della vita di residenti e ospiti”.
Quest’anno, sono 18 gli indicatori selezionati per confrontare tra loro i 104 capoluoghi di provincia italiani.
Per quanto riguarda la qualità dell’aria e la presenza di Biossido di Azoto-NO2, la città del Manzoni è 66esima per valori medi annui (39,5 μg/mc) con i primi posti occupati invece da Trapani (11 μg/mc) e Oristano (12,5 μg/mc).
Non va meglio con Pm10: la media dei valori medi annuali registrati dalle centraline urbane inquadrano Lecco in 34esima posizione (25,0 μg/mc) al pari con Sondrio; migliore dell’aria lecchese quella Bari (24,8 μg/mc) e di Taranto (24,7 μg/mc), anche se il primo gradino del podio è assegnato a Nuoro (16 μg/mc).
La criticità più grossa per Lecco, sempre riguardo alla qualità dell’aria, è la media di giorni di superamento dei livelli di ozono oltre i 120 μg/mc, ben 86 per la cittadina lecchese, un valore che la porta in fondo alla classifica ambientalista, al contrario di Asti, Avellino, Benevento, Caltanissetta, Campobasso, Lecce, macerata, Nuoro, Palermo, Salerno, Taranto.
Un altro degli indicatori presi in esame è quello dei consumo di acqua potabile per usi domestici, che pongono Lecco 69esima (169,6 litri per abitante) tra Bergamo (167,6 l/ab) e Teramo (170,9 l/ab); nel lecchese è stimata al 34% la dispersione idrica, ovvero la differenza tra l’acqua immessa e quella consumata, causata da problemi della rete e perdite. Stessa percentuale stimata per le città di Brindisi, Modena, Sondrio, Napoli. Niente a che vedere con Foggia (8% di dispersione) che guida la classifica.
Bene invece il primo posto condiviso con Aosta, Bolzano, Chieti, Modena, Monza, Napoli, Novara, Sondrio, Torino, Milano riguardo alla percentuale di abitanti allacciati agli impianti di depurazione che a Lecco come nelle altre città citate corrisponde al 100% dell’utenza.
Passando ai rifiuti urbani, Lecco è 23esima per produzione (472,7 kg per abitante all’anno) preceduta da Reggio Calabria (466,6 kg/ab), seguita da Matera (475,5 kg/ab) e al 27esimo posto per raccolta differenziata con una percentuale del 55,1%, quasi 30 punti percentuali in meno rispetto a Pordenone che è la città dove si differenzia di più.
Nel trasporto pubblico, Lecco è al nono posto tra le piccole città rispetto al numero di passeggieri trasportati annualmente (57 passeggieri/abitante contro i 219 di Siena); tra le grandi città, i mezzi pubblici risultano più utilizzati a Venezia (592 passeggieri/ab) a Roma (512) e a Milano (474), nelle città di medie dimensioni spicca invece Brescia (185 passeggieri/ab). E’ invece di 27 km-vettura su abitante l’offerta del trasporto pubblico lecchese, ottavo tra le piccole città.
Posizione 19esima per tasso di motorizzazione nel lecchese, con 58 autovetture circolanti ogni 100 abitanti, e 56esima per tasso per motorizzazione di motoveicoli, 12 ogni 100 abitanti, un valore, quest’ultimo, che accomuna Lecco a Monza, Parma, Aosta, Sondrio, Milano, Parma, Catanzaro e Chieti.
Primato lecchese riguardo al basso numero di vittime delle strada ogni 10 mila abitanti, corrispondente allo zero per Lecco e per altre 12 città italiane. Non va così bene invece riguardo alle piste ciclabili: l’indice pone Lecco 76esima (1,43 metri equivalenti di piste ciclabili ogni 100 abitanti) seguita da Ragusa (1,32) e Campobasso (1,20); primato italiano per Reggio Emilia (39,03).
Il consumo annuale di elettricità nelle case dei lecchesi fanno toccare a Lecco il 62 posto (1.151 kWh/ab come Rimini e Ragusa), ben lontani dai consumi ben più ridotti degli abitanti di Trento (896 kWh/ab). Infine, Lecco si aggiudica il fondo della classifica per utilizzo di energie rinnovabili (0,0 kW/1.000 ab).