Aiuto, mio figlio è geloso!

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L’arrivo in famiglia di un fratellino o di una sorellina destabilizza sempre, non solo i figli già presenti, ma tutto il nucleo familiare, che inevitabilmente deve trovare un nuovo equilibrio.

I genitori per primi, durante la gravidanza, spesso sono assaliti dal dubbio di non riuscire ad amare il secondo figlio come il primo e di “far pesare” la sua presenza al più grande. Sorge in qualche modo anche la paura di trascurarlo, dovendo inevitabilmente rispondere alle esigenze del nascituro.

La fase successiva è il desiderio che il primogenito non soffra di gelosia verso il fratellino, ma quando questo inevitabilmente succede, ecco che sorgono i dubbi su come affrontare questa fase.

Questa settimana rispondiamo ad una mamma che si trova proprio in questa situazione:

“Sono una mamma di un bambino di 3 anni e mezzo che da un mese è diventato fratello maggiore! Con l’arrivo del fratellino sono iniziate le sue piccole crisi quotidiane. Piange spesso per un nonnulla soprattutto mentre sto allattando, chiede di essere vestito o imboccato mentre fino a poco tempo fa si arrabbiava se lo volevo aiutare, ogni mattina quando lo lascio alla materna è un dramma, mentre prima non mi aspettava neanche ed entrava da solo! Credo proprio sia geloso, ma cosa posso farci? Con il fratellino è molto dolce ma con noi adulti si è trasformato. Come posso aiutarlo? Cerco di capirlo ma a volte perdo la pazienza e lo rimprovero, salvo poi sentirmi in colpa…”.

Innanzitutto tranquillizziamo questa mamma: i sentimenti e le reazioni del suo bimbo sono più che naturali, così come i suoi!

Non si può difendere i figli dal provare le emozioni negative che insorgono alla nascita di un fratellino. Sono inevitabili! Vanno però legittimate da parte degli adulti, anche perché per lui rappresentano un’opportunità per imparare a conoscerle e a gestirle, con l’aiuto di mamma e papà.

Vediamo allora insieme come poter affrontare con serenità questo momento che tutta la famiglia sta attraversando:

coinvolgetelo nell’accudimento: chiedete a vostro figlio di darvi una mano nell’accudimento del neonato. Chiedetegli ad esempio di portarvi il pannolino o di passarvi i vestitini. Lo faranno sentire coinvolto e importante. Ma non preoccupatevi se non ha interesse nel mostrarsi “il fratello maggiore” e non forzatelo. È una situazione faticosa anche per lui: il suo ruolo in famiglia è cambiato indipendentemente dalla sua volontà e ci vuole tempo perché vi si abitui;

coccolatelo e rassicuratelo: a volte i primogeniti pensano di essere stati messi in disparte e “rimpiazzati” dai fratellini perché non sono stati abbastanza bravi o perché vi hanno fatto arrabbiare. Sono pensieri legittimi, stanno cercando un senso al cambiamento familiare. Hanno bisogno di sapere e di sentire fisicamente che non è così, che loro rimarranno sempre i vostri bimbi e che nessuno può sostituirli;

siate comprensivi nelle sue regressioni: spesso con l’arrivo del fratellino, il bimbo più grande tende a fare un passo indietro rispetto alle autonomie acquisite, soprattutto se recenti (farsi imboccare e vestire, ricominciare a bagnare il letto o a svegliarsi di notte). Rassicuratelo e non arrabbiatevi: è un passettino indietro che anticipa un nuovo balzo in avanti. Sta imparando ad “essere grande” pur essendo ancora piccolo, ed è una grande fatica!

mantenete i limiti: sarete messi alla prova! Il mondo sicuro e conosciuto dei vostri bimbi è stato sconvolto dall’arrivo di un neonato. Sarà inevitabile che cercheranno di capire come è cambiato e se i limiti sicuri che avevano esistono ancora! Siate quindi fermi sulle regole acquisite che da sempre avete fatto rispettare in famiglia, sono per loro la certezza che siete ancora in grado di essere la mamma e il papà che hanno sempre conosciuto;

anticipate le possibili crisi: se notate che il vostro bimbo vi chiede attenzioni maggiori proprio nei momenti meno opportuni (tipico è l’allattamento) cercate di prevedere queste situazioni in modo di dare spazio anche a lui. Ad esempio potreste chiedergli di sdraiarvi sul letto con voi mentre allattate per leggergli una favola o ricevere qualche coccola;

dedicate a lui del tempo che sia solo vostro: cercate di trovare il tempo quando è possibile per dedicare uno spazio solo a lui. Un tempo solo vostro per fare un’attività che non prevede la presenza del neonato: andare a prendere un gelato o a vedere un film al cinema. Certo, è una fatica in più per chi deve barcamenarsi in qualche modo per arrivare a fine giornata, ma sarà l’occasione per dimostrargli che non lo avete rimpiazzato, che date spazio anche alle sue esigenze e ai suoi desideri e che crescere vuol dire sì dover abbandonare alcune cose, ma anche poter fare nuove conquiste e nuove attività!

Per concludere, perché tutto ciò sia possibile è fondamentale la condivisione delle fatiche e il reciproco appoggio tra i genitori.

Ecco infine due libri da leggere con i vostri piccoli:

– “Lisa e il pancione della mamma”, Liesbet Slagers, Clavis Editore (per bambini fino ai 3 anni);

– “Alice e il fratellino nel pancione”, Giorgia Cozza e Maria Francesca Agnelli, Il giardino dei Cedri (per bambini dai 3 ai 6 anni).

Lucia Riva e Elisabetta Vitali

Se avete domande o osservazioni potete scrivere all’indirizzo mail studiokoru@libero.it

Gli articoli della rubrica sono a cura delle Dott.sse Lucia Riva ed Elisabetta Vitali, pedagogiste dello Studio di Consulenza Pedagogica Koru
www.consulenzapedagogicakoru.it

 

 

 

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