Partendo dal caso parigino che vede Cattelan contro Druet, abbiamo chiesto lumi alla titolare della galleria la Nassa di Pescarenico: Gabriella Della Bella
RUBRICA – Carissimi lettori, bentrovati! In questi giorni mi è capitato spesso di leggere del processo parigino intentato dallo scultore Daniel Druet nei confronti di Maurizio Cattelan, artista molto conosciuto le cui opere vengono vendute ed acquistate a somme da capogiro; non si conoscono i dettagli legali (che peraltro qui non interessano) ma la questione, a mio avviso, è davvero interessante ed è sostanzialmente questa: lo scultore rivendica, almeno in parte, la paternità delle opere realizzate per Cattelan essendone l’esecutore materiale e chiede un cospicuo indennizzo.
Il quesito non è di poco conto: artista è colui che “inventa” l’opera d’arte o colui che la realizza quando i due soggetti non sono la stessa persona? Nel caso di Cattelan egli ha ideato e disegnato le sculture realizzate da Druet, chi è, dunque, l’artista?
Qualcuno dice entrambi, qualcuno dice l’ideatore, altri l’esecutore. Per entrare ancor meglio nella diatriba prendiamo ad esempio la famigerata opera-performance di Cattelan, “Comedian”, del 2019: si tratta di una banana vera attaccata al muro con del comune nastro adesivo grigio; qui l’ideatore è Cattelan ma la banana non l’ha certamente fatta lui trattandosi, come detto, di una banana vera. L’arte contemporanea fatta di installazioni e di opere “assemblate” prevede spesso la collaborazione dell’artista con altre figure professionali, quindi, come la mettiamo?
Proviamo a sviscerare il tema con Gabriella Della Bella, titolare della storica galleria d’arte La Nassa, nel rione di Pescarenico a Lecco, dove la incontro.
“Vede in questo momento espongo opere dell’artista Glauco tutte realizzate su muro cioè su rettangoli di muro incorniciati sui quali l’artista ha tracciato segni ad inchiostro; I ‘pezzi’ di muro sono stati realizzati da lui ma se li avesse fatti un muratore l’opera non sarebbe più stata sua? Anche le cornici sono state tutte realizzate da lui; sappiamo che per alcuni artisti la cornice è parte integrante del quadro, se Glauco non avesse saputo farle e le avesse costruite un corniciaio sarebbe cambiato qualcosa?
E ancora, lì in quell’angolo vicino al camino possiamo ammirare una splendida statua in bronzo, ‘maternità’, di Giuseppe Gorni; per realizzare questa statua lo scultore si è dovuto recare in fonderia ed affidarsi ad un esperto ma è ovvio che l’opera è sua – spiega Della Bella – L’artista è colui che ha il colpo di genio, che inventa e progetta l’opera, chi ne realizza alcune parti o anche l’intero secondo le indicazioni dell’artista, è un mero esecutore, magari bravissimo, ma l’opera non gli appartiene perchè non l’ha ideata lui”.
Ascoltando la signora della Bella mi viene in mente di quando lessi che una scultura invisibile era stata venduta all’asta a Milano per 27.000 euro; si tratta di “Davanti a te”, opera immateriale di Salvatore Garau che, in questo caso, ha propriamente soltanto ideato! Oppure ripenso alla mostra “La grande madre”, visitata a Palazzo Reale a Milano nell’ormai lontano 2015, dove ebbi l’occasione di ammirare dal vivo l’installazione di Nari Ward “Amazin grace”: 280 passeggini vuoti e in disuso disposti a forma di scafo; Ward, artista di origini giamaicane che lavora con i materiali di scarto raccolti dalle strade di New York, non ha certamente realizzato i passeggini ma innegabilmente la paternità dell’opera è sua.
Mi scopro a pensare che tutto ciò che entra a far parte dell’opera d’arte, che sia una fotografia non scattata dall’artista, un vetro di Murano realizzatto da un maestro vetraio, un oggetto di riciclo, attraverso l’opera d’arte in cui viene inserito vive una nuova vita e spesso cambia anche significato, diventa qualcos’altro e questa nuova dimensione gliela attribuisce l’artista attraverso il suo genio.
La signora Della Bella ed io siamo d’accordo, per noi artista è colui che ci mette l’idea e poco importa se non può o non sa realizzarla, a quello penseranno degli ottimi artigiani o professionisti. E voi cosa ne pensate?
Giovanna Samà
ARTICOLI PRECEDENTI
13 Maggio – (S)punti di Vista. Imparare ad andar per erbe: bontà naturali
6 Maggio – (S)punti di Vista. “Paesaggio lacustre” di Bertarelli: una fotografia pittorica della Lecco che fu
29 Aprile – (S)punti di Vista. Cosa si intende per Salute? Lo spiega il Dottor Ravizza
22 Aprile – (S)punti di vista. Alla scoperta dello Svasso: “cittadino” dei nostri laghi e dei nostri fiumi
15 Aprile – (S)punti di vista. Quaresima e digiuno, ecco cosa successe a Lecco nel 1893
14 Aprile – (S)punti di Vista: ogni venerdì la nuova rubrica curata da Giovanna Samà