Intenso dibattito tra maggioranza e minoranza sul piano urbanistico
Uno strumento che si articola considerando le due ‘facce’ del territorio, industria e sviluppo turistico, e intende puntare sulla rigenerazione urbana
MANDELLO – Nonostante qualche scontro durante il dibattito tra maggioranza e minoranza, adottata ieri sera la variante generale al PGT di Mandello, durante una convocazione straordinaria del consiglio comunale in sala consiliare che ha visto come protagonista dei punti trattati proprio il piano urbanistico, funzionale a definire l’assetto dell’intero territorio comunale, anche in luce delle nuove normative. Realizzato un progetto ex novo, mediante il rifacimento della parte cartografica e l’aggiunta di una sovrapposizione catastale per renderlo di più facile lettura ai cittadini, in quella che sarà ‘una pianificazione rappresentativa di Mandello nei prossimi anni’.
“Attraverso questa variante – ha introdotto l’argomento il sindaco Riccardo Fasoli – intendiamo dare una diversa impostazione agli interventi previsti e renderli fattibili, dando spazio anche alla viabilità. È un lavoro lungo che ci vede impegnati da tanto tempo, iniziato con la raccolta dei contributi volontari già nel 2020 e che vedrà un termine con l’approvazione definitiva. È anche un atto dovuto, perché nel frattempo le normative di gestione del territorio sono cambiate. Con questo strumento abbiamo voluto dare una lettura globale dei parametri urbanistici rispetto alla conformazione territoriale, e non più a spot come in precedenza, rendendo più semplice anche il calcolo delle misure in questione”.
A illustrare sotto il profilo tecnico la variante generale al PGT l’architetto Silvano Molinetti, assistito dall’ingegnere Vanessa Morandi: “L’approccio alla pianificazione è cambiato, c’è necessità di snellezza e di elasticità perché le esigenze cambiano, bisogna essere sempre in gioco. Mandello è un territorio che storicamente ha un forte legame con l’industria, ma da qualche tempo sta virando verso il turismo. Quello che emerge è un confronto costante tra queste due ‘facce’, che spesso sono in contrasto: il piano urbanistico è articolato tenendo conto di questo dualismo”. Entrando a fondo nel documento di piano Molinetti ha così commentato: “Il territorio è saturo, senza vere aree di espansione, pertanto in molti contesti sarà applicato il concetto di rigenerazione urbana, per risparmiare la zona da trasformazioni non necessarie ed evitare consumo di suolo. Non mancheranno anche ambiti di trasformazione su suolo libero a carattere residenziale e industriale, anche se la popolazione mandellese è stabile a livello demografico, pertanto non ricerchiamo azioni pesanti”.
Piano attuativo e principali interventi
Passando al piano attuativo, il binomio industria-lago si esprimerà nell’intervento in zona Moto Guzzi, col progetto non solo della nuova fabbrica di cui, come comunica il primo cittadino, sono già partiti i primi lavori di riqualificazione, ma anche mediante l’aggiunta di aree ricettivo-turistiche. Incluso nella rigenerazione l’ex vellutificio Redaelli, con il quale si intende dare forza all’aspetto turistico creando un centro benessere e una struttura alberghiera, con anche un’area parcheggio destinata al pubblico. Nuove trasformazioni potranno interessare anche la zona industriale dismessa, nonché l’area del Moregallo e dei Resinelli, contesto speciale in cui, per dare omogeneità agli interventi, serve un piano congiunto tra i quattro Comuni che si spartiscono la zona oltre a Mandello, ovvero Abbadia, Ballabio e Lecco.
“Siamo fiduciosi che gli ambiti di trasformazione e rigenerazione si possano sviluppare – ha ripreso parola il primo cittadino – sicuramente l’intervento inerente la Moto Guzzi è complicato perché coinvolge anche l’azienda, ed è una scommessa non da poco investire così sul nostro territorio, pertanto gli equilibri sono spesso precari. Un successo insperato lo abbiamo ottenuto rispetto all’ex vellutificio Redaelli: con la proprietà abbiamo identificato l’area come turistico-ricettivo, risultato tutt’altro che scontato per ragioni politiche. Cercheremo poi di stimolare gli interventi ai Resinelli e al Moregallo, tentando in quest’ultimo caso di rendere realizzabile un’opera di cui parliamo da dieci anni”.
Minoranza in disaccordo
Di fronte alla nuova variante generale al PGT la minoranza ha mostrato il proprio dissenso su alcuni punti, ponendo l’accento soprattutto sulla nozione di ‘consumo di suolo’, tema ritenuto dall’opposizione come “affrontato in maniera parziale”. Lamentata anche la snellezza del nuovo piano, con “mancanza di regole, sparite in questa variante, e considerazione assente di alcune unità abitative, che potrebbero essere recuperate e che nel tempo aumenteranno visto l’attuale trend demografico” e “la non valutazione dei Resinelli come zona di sensibilità ambientale”. Scarsamente contemplati per la minoranza anche “sentieri storici e vie ferrate, non indicati nel disegno del PGT, e linee guida che contribuiscano alla formazione di comunità energetiche rinnovabili, che invece molti comuni stanno costituendo. In generale non c’è traccia della tematica energetica, mentre servirebbe una nuova cultura urbanistica capace di considerare la sostenibilità. Il nuovo strumento ha addirittura una concezione più vecchia dell’attuale PGT”.
In risposta alle mozioni, il sindaco Fasoli ha sottolineato come “alcune richieste e integrazioni proposte dalla minoranza siano state inserite negli ultimi documenti presentati, e i calcoli relativi al consumo di suolo già chiaramente esplicitati. Rispetto ai sentieri invece ci troviamo di fronte a una problematica importante perché è necessaria una georeferenziazione: ci stiamo muovendo con il CAI locale per la mappatura completa del territorio. Il PGT risulta essere in linea con quanto previsto dalle normative“.