La società Welfare Srl che aveva acquistato lo stabile nel 2019 ha presentato domanda per il permesso di costruire un nuovo piccolo corpo di fabbrica
La proposta di delibera, presentata in commissione, verrà discussa lunedì in Consiglio Comunale
LECCO – Il Palazzo Ghislanzoni in via Roma 51 torna tra i banchi del Consiglio Comunale. Lunedì sera l’assemblea sarà infatti chiamata ad esprimersi sulla richiesta per il permesso di costruire presentata lo scorso 10 maggio dalla società Welfare Srl (Confcommercio Lecco) che nel 2019 aveva acquisito lo stabile dopo un lungo e difficile percorso di alienazione.
La proposta di delibera è stata illustrata giovedì sera in Commissione dall’assessore Giuseppe Rusconi: “La società ha presentato una domanda di ‘permesso di costruire convenzionato inerente il progetto di rigenerazione dell’immobile dismesso con criticità’. Si tratta di un intervento di restauro architettonico che prevede il recupero degli edifici attuali e anche l’ampliamento con un nuovo corpo di fabbrica. La proprietà – ha spiegato l’assessore – ha depositato una perizia da cui risulta ci siano le condizioni tecniche per applicare l’articolo 40bis relativo alla rigenerazione urbana, tra cui criticità strutturali, degrado ambientale ed urbanistico, edilizio e sociale. L’intervento da convenzionare prevede un restauro architettonico di 725 mq e la costruzione di un nuovo piccolo corpo di fabbrica di 65 mq di cui 59,19 mq di superficie utile. Gli oneri di urbanizzazione sono stati quantificati in 39.400 mila euro”.
L’assessore ha osservato: “Il motivo di interesse pubblico di questa operazione è evidente: finalmente dopo tanti anni questo palazzo tornerà a nuova vita, si recupera uno stabile dismesso nel contesto pregiato del centro storico e al suo interno è previsto anche un servizio di doposcuola per i figli dei commercianti”.
Nel dibattito ha anticipato voto favorevole alla proposta di delibera il consigliere Corrado Valsecchi (Appello per Lecco), che ha puntualizzato alcuni aspetti: “Rispetto a quei consiglieri che ieri chiedevano cosa avesse fatto la precedente amministrazione, questo è un esempio: siamo stati impegnati a liberare lo stabile e così è stato possibile porlo in alienazione. Dopo tre bandi andati deserti abbiamo trovato la disponibilità di questo soggetto che ha portato 1,7 milioni nelle casse del comune e riporterà questo palazzo a vivere”.