Validato anche il progetto esecutivo, si attende l’autorizzazione paesaggistica della Provincia
In commissione dibattito sui posti auto che saranno rimossi
LECCO – Conto alla rovescia per l’avvio del cantiere di riqualifica del lungolago cittadino: il progetto esecutivo è stato validato, ora manca solo l’autorizzazione paesaggistica della Provincia di Lecco, dopo di che i lavori potranno finalmente iniziare. A dare un aggiornamento sul tema mercoledì sera in Commissione I l’assessore Maria Sacchi (Lavori Pubblici) insieme al dirigente Alessandro Crippa.
Un percorso lungo e non esente da criticità, come ricordato dall’assessore Sacchi. Il progetto di rifacimento previsto dal concorso di idee lanciato nel 2019 infatti era risultato fin troppo costoso in fase di studio di fattibilità: quasi 30 milioni di euro, “e senza intervenire sulla passeggiata che soprattutto tra la Malpensata e le Caviate presenta evidenti criticità di radici emerse” ha commentato l’assessore ribadendo la scelta fatta dall’amministrazione Gattinoni di ridimensionare l’intervento: “La piattaforma galleggiante e la piscina a lago erano elementi sicuramente scenografici ma saremmo stati degli amministratori ciechi se avessimo scelto di non mettere mano alle problematiche dell’attuale lungolago che, ricordo, è sottoposto a vincolo paesaggistico della Sovrintendenza. Si interverrà sul tratto da Piazza Cermenati alle Caviate mantenendo il doppio filare di alberi, elemento di pregio che l’ente ha richiesto di mantenere. Sarà un lavoro oneroso che prevede il rialzamento della passeggiata con contestuale sistemazione degli attraversamenti pedonali, dei parapetti e dei marciapiedi a monte”. Come precisato dall’assessore, l’intervento non pregiudicherà in futuro di poter realizzare quegli elementi aggiuntivi ipotizzati nel concorso di idee.
Rispetto al progetto definitivo, approvato un anno fa, la Conferenza dei Servizi aveva avanzato dei pareri sospensivi su alcuni aspetti, in particolare i parapetti, le castellane (attraversamenti pedonali) e le fosse/bordature delle piante: “La ditta che ha vinto l’appalto integrato ha trovato una soluzione a tutti questi problemi – ha spiegato il dirigente Crippa – le modifiche sono state recepite all’interno del progetto esecutivo, consegnato a inizio anno e validato. Per quanto riguarda il parapetto è stata scelta una soluzione tradizionale e resistente, simile a quella del lungolago di Malgrate, per le castellane, al posto del porfido verranno utilizzate delle lastre prefabbricate in calcestruzzo dalla finitura liscia, analoga a quella della pista ciclabile che verrà realizzata a fianco della passeggiata e per gli alberi, le fosse saranno riempite di graniglia mentre il cordolo contenitivo sarà in corten. Sono tutte soluzioni che recepiscono le indicazioni della Sovrintendenza, per il resto il progetto resterà come già illustrato”.
Toccato anche, inevitabilmente, il tema dei parcheggi: per fare spazio alla pista ciclabile, infatti, verranno eliminati i posti auto (bianchi) presenti attualmente in lungolago. Si tratta di circa 80 stalli, la rimozione non sarà ‘in blocco’ ma graduale, circa 20-30 all’anno, fino a fine cantiere (prevista per la primavera del 2026, ndr). Un aspetto che preoccupa non poco commercianti e residenti della zona che nelle scorse settimane hanno avviato una raccolta firme per chiedere al Comune di ripensare alla scelta e mantenere almeno una parte dei parcheggi (leggi qui).
Durante la commissione è intervenuta l’architetto Giulia Boni di Sistematica, società che ha affiancato lo studio Viganò nella progettazione del nuovo lungolago, proprio per illustrare lo studio della sosta effettuato: “In fase di progetto definitivo abbiamo potuto appurare, tramite rilievi, l’impossibilità di mantenere sia la fascia dedicata alla sosta che la ciclabile – ha spiegato – questo avrebbe comportato la riduzione, in alcuni tratti del lungolago, della disponibilità di sosta, anche per preservare gli alberi presenti, posti sotto vincolo paesaggistico come già detto. Abbiamo dunque portato avanti uno studio per identificare possibili strategie per mitigare questo impatto, tra cui una politica tariffaria volta ad incentivare la sosta nelle zone di cintura e l’analisi dell’indice di occupazione dei parcheggi. Alcuni di essi, ad esempio il Broletto Nord e il silos di via Aspromonte, hanno una capacità residua ottimale, ovvero sono utilizzati al di sotto della capacità di rotazione, contrariamente a quelli centrali che invece sono sovrautilizzati: si potrebbe pensare di riconvertire una parte dei posti auto riservati agli abbonati in posti pubblici. Anche il parcheggio dell’area della Piccola potrebbe venire potenziato: la posizione, come per gli altri due parcheggi citati, è strategica per un accesso comodo al centro e al lungolago, entro gli 8 minuti a piedi”.
Sul tema si è aperta la discussione tra i consiglieri commissari: “Bisogna capire come contemperare le esigenze di parcheggio con quelle del progetto – ha detto Filippo Boscagli (FdI) – l’idea di ridurre la percentuale degli abbonati, dunque di chi utilizza i parcheggi per necessità lavorative o di residenza, non mi convince. E’ in atto una raccolta firme piuttosto importante, commercianti e residenti ribadiscono che non c’è una vera alternativa ai posti auto che saranno rimossi, il Broletto Nord e il silos di Via Aspromonte sono distanti. Il lungolago non è solo turismo, c’è chi ha reali necessità” ha concluso.
Saulo Sangalli (Fattore Lecco) ha rimarcato: “L’amministrazione e questa commissione hanno deciso di invertire le gerarchie di presenze di mezzi e persone sul lungolago: si allarga lo spazio riservato ai pedoni e alla mobilità sostenibile riducendo quello delle auto, senza però andare a creare problemi alla viabilità. Avremo un lungolago più verde, coerente e connesso al centro città e al nostro territorio, e anche più accessibile a persone con disabilità: credo che l’amministrazione abbia preso sul serio una criticità e la decisione di eliminare i parcheggi è stata ampiamente motivata nello studio che ci è stato illustrato. Dire adesso che non va bene lo trovo poco serio, sembra quasi si voglia cavalcare le paure delle persone. Proviamo a cambiare mentalità, non è sempre necessario avere l’auto a portata di mano, camminare fa bene”.
“Tre anni fa, quando questa amministrazione si è insediata, ci sono state fatte delle promesse, se guardiamo quello che è stato fatto oggi più che serietà ci vedo del grande imbarazzo – la replica amara di Emilio Minuzzo (Lecco Merita di +) – sul lungolago poi non c’è sempre stata questa velocità di condivisione, le modifiche sono state tante. Oggi stiamo cercando di capire: godiamoci pure l’avvio di questo intervento che ha subito un ‘litfing’ clamoroso, ma le preoccupazioni dei cittadini e dei lavoratori sono legittime e non sono cavalcate, bensì frutto di un confronto che va avanti da mesi e che non ha mai avuto risposte. 1.500 firme raccolte in poco tempo vogliono dire che qualcosa non è stato comunicato nella maniera giusta – ha concluso – e di questo l’amministrazione deve prenderne atto”.
Paolo Galli (Ambientalmente) ha ricordato il caso di Piazza Cermenati: “Era un parcheggio e quando è stata rifatta le preoccupazioni erano simili ma credo che oggi nessuno di noi tornerebbe indietro”. “Non si può avere garanzia del parcheggio sotto casa – il commento di Alberto Anghileri (Con la Sinistra Cambia Lecco) – il consigliere Galli ha ricordato Piazza Cermenati, io vado ancora più indietro negli anni e penso a via Cavour con le auto. In tutte le città d’Europa dove non girano le macchine girano più persone e lo stesso accade anche a Lecco: sono certo che ne beneficeremo”.
In merito alle perplessità emerse l’assessore Sacchi ha fatto sapere: “Ho incontrato i commercianti della Malpensata e li ho rassicurati che per quanto riguarda gli stalli riservati al carico e scarico la situazione non cambierà rispetto allo stato attuale. Mi permetto una riflessione: oggi gli stalli bianchi di quel tratto di lungolago vengono per la maggior parte occupati da lavoratori che lasciano lì l’auto per non pagare un abbonamento e la recuperano a fine giornata, la sera sono spesso vuoti. Se andiamo nelle città e nei paesi sui laghi vicini a noi non troviamo auto parcheggiate sul lungolago, i Comuni hanno attuato altre politiche, credo che per una città come Lecco che sta diventando sempre più attrattiva e turistica questo sia un passo importante. Comprendo che i cambiamenti creino incertezza e paura ma bisogna uscire da questo approccio” ha concluso.