Cantiere nautico a Garlate, il sindaco: “Ricostruzione di parte”

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il sindaco Giuseppe Conti

GARLATE – “Sulla vicenda Larius e del cantiere nautico di Garlate la ricostruizione è fantasiosa e di parte” Interviene il sindaco di Garlate, Giuseppe Conti, all’indomani delle dichiarazioni dell’associazione degli imprenditori di API che avevano raccontato i sette anni attesi dal loro associato per poter vedersi riconosciuta la ragione dal Tar e l’archiviazione dell’inchiesta, per presunti reati ambientali, portata avanti dalla Procura di Milano (leggi qui)

il sindaco Giuseppe Conti

“Apprendo dalla stampa che si è svolta una conferenza stampa riguardante la vicenda del cantiere nautico di Garlate di proprietà della Larius.

Nella ricostruzione riportata si devono rilevare parecchie inesattezze che rendono la lettura della vicenda molto parziale e non veritiera, perché la questione dell’esposto del WWF è solo una questione collaterale a quanto successo.

1) la vicenda di quel cantiere nautico non comincia con il coinvolgimento della società Larius. La domanda iniziale e tutta la prima parte della vicenda viene svolta da un’altra società (la Econautica, e infatti il cantiere si chiama ancora così), che promuove le pratiche per le necessarie autorizzazioni, che vengono richieste per costruire e promuovere barche spinte da motori elettrici, quindi con l’esclusione dei motori tradizionali.

L’autorizzazione più importante è quella che chiede la concessione demaniale, che viene concessa secondo i tempi e le procedure stabilite dalla legge e secondo le richieste che erano state presentate: il cantiere doveva mettere in opere barche elettriche. Questa caratteristica viene rafforzata dal parere della Giunta di Garlate, che viene riportata nell’atto di concessione, che ricorda come il PTCP del Parco Adda prevede l’esclusione della navigabilità del lago di Garlate con i motori tradizionali, ad eccezione, e con modalità specifiche, di quelle imbarcazioni che si dirigono ai cantieri nautici esistenti in quel momento (2001). E ovvio che un nuovo cantiere non può beneficiare della deroga.

Dopo aver ottenuto la concessione demaniale, arriva la richiesta di modificare il tipo di attività, introducendo le barche a motore tradizionale, richiesta però in contrasto con le norme richiamate e che, al di là di pareri diversi, finora non sono state modificate.

Si deve notare a questo proposito che non e’ mai stata presentata una domanda ufficiale che chiede la modifica dell’atto di concessione demaniale originario. Solo successivamente la Larius chiede la voltura della concessione demaniale.

Riguardo a cio’ c’e’ da notare come in tutti questi anni, nonostante il divieto, il cantiere ha sempre operato come se il divieto non ci fosse, in spregio al dettato della concessione demaniale e contando sul fatto che la procedura per far rispettare tali prescrizioni e’ molto complicata e necessita di risorse e di personale che gli enti preposti non riescono ancora a mettere in campo.

Non si riesce quindi a capire di quali limitazioni si parla quando l’attività si è sempre svolta secondo le intenzioni della Larius, anche se nel NON RISPETTO delle prescrizioni della concessione demaniale.

2) riguardo i ricorsi giudiziari, si deve precisare che il ricorso contro un provvedimento del Comune di Garlate ha avuto un esito favorevole per la Larius al TAR, ma successivamente il Consiglio di Stato ha dato ragione al Comune

3) Il capannone della Larius ha una destinazione urbanistica molto appetibile, al di là della attività di cantiere nautico, appetibilità aumentata dal fatto che il lago è diventato una attrattiva molto più conosciuta e ambita che nei tempi passati, tanto è vero che ci sono stati in più occasioni interessamenti che hanno assunto informazioni in comune. Se non si è arrivati alla vendita è un problema fra privati e non è colpa della burocrazia o altro.

Questo per dire che, mentre comprendo benissimo l’esasperazione delle categorie e degli imprenditori per le lunghezze delle procedure, (tanto è vero che per quel che mi riguarda cerco di far di tutto, nei limiti della legge, per agevolare il concludersi delle pratiche) non è certamente quello della Larius l’esempio giusto su cui operare tale critica.”

Giuseppe Conti
Sindaco di Garlate

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LA REPLICA DI API LECCO

“Si ribadisce che nella conferenza stampa tenuta ieri in Api Lecco sul caso Larius ci si è soffermati sulla positiva conclusione, con archiviazione, dei procedimenti penali ingiustamente posti in carico all’Azienda principalmente per reati ambientali; in quella sede si è altresì precisato, come correttamente riportato anche dagli organi di stampa, che l’Azienda si sarebbe riservata di intraprendere ogni eventuale ulteriore azione sul lato civile ed amministrativo.

Avendo appreso che l’Amministrazione del Comune di Garlate in data odierna ha esposto pubblicamente delle considerazioni inerenti il merito di procedure amministrative e autorizzative, ci permettiamo di osservare che anche tali argomenti sono già da tempo oggetto di esame e di azioni da parte dell’Azienda. Essi saranno oggetto di valutazione nelle sedi opportune”.