Il bosco della droga? “Riqualifichiamolo” sarà il Parco Canile

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Le immagini del servizio di Striscia la Notizia
I controlli dei cinofili nel covo degli spacciatori nell’ormai noto ‘bosco della droga’

 

CIVATE / GALBIATE – “Un problema può trasformarsi in un’opportunità”. Lo aveva detto alla serata di presentazione dell’inizio di progettazione del nuovo canile e lo ribadisce con maggior forza oggi, l’assessore all’Ambiente di Lecco, Ezio Venturini, perché la necessità di avere un nuovo canile diventerà l’occasione per dare un nuovo volto ad un’area divenuta tristemente famosa dopo il noto servizio di Striscia la Notizia.

Sì, perché “il bosco della droga”, così come è stata soprannominata dal programma televisivo l’area che sovrasta la stazione di Civate, divenuta meta di spacciatori e tossicodipendenti, altro non è che il terreno di proprietà di Silea destinato alla realizzazione del parco canile, almeno gran parte di essa.

Le immagini del servizio di Striscia la Notizia

 

Il Comune di Lecco ha affidato la progettazione del rifugio per cani a Fondazione Green, istituto scolastico che promuove percorsi post diploma nel campo dell’efficienza energetica e nell’edilizia sostenibile, che lo scorso 15 maggio aveva presentato lo studio di fattibilità a cui hanno lavorato i loro studenti, solo pochi giorni prima della messa in onda dell’ormai noto servizio tv.

I referenti della fondazione e gli stessi alunni avevano denunciato lo stato di degrado della zona nell’incontro serale in Sala Ticozzi.

“Nell’ultimo anno abbiamo realizzato diversi sopralluoghi in quel terreno – spiega Rossella Scaioli, responsabile della fondazione – non abbiamo visto nessuno, ma erano chiari i segni della mal frequentazione del bosco. C’era sporcizia ovunque. L’unico accesso a noi disponibile è quello da Silea, attraverso il servizio abbiamo scoperto come queste persone risalivano dai binari della stazione”.

L’area dove dovrebbe sorgere il parco canile

 

La zona presenta diverse criticità, non è pianeggiante e sottoposta a diversi vincoli, ma ora il progetto del parco canile rappresenta anche un’occasione per ristabilire il decoro di quell’area boschiva e restituirla alla collettività.

“Non si tratta solo del canile – prosegue Rossella Scaioli – si andrà a riqualificare un luogo che oggi è in stato di abbandono, che si trova nel Parco del Monte Barro e che dovrebbe essere tutelata. Da un bisogno del Comune di Lecco, quello di un nuovo presidio per i cani, il progetto si è allargato ad una rigenerazione urbana che comprenderà anche orti sociali e zone ricreative”.

Rifiuti abbandonati dagli spacciatori lungo i sentieri del bosco, diventata una piazza di vendita della droga

 

“Creare un parco destinato alle famiglie, agli anziani e agli animali è il miglior modo per dare un futuro diverso a quella zona – ha ribadito l’assessore Venturini – sappiamo che c’è anche un piano per la realizzazione di una ciclabile che attraverserebbe lo stesso terreno, crediamo che le due cose possano integrarsi perfettamente tra loro”.

E’ lo stesso pensiero dell’architetto Marco Caserio, collaboratore della Fondazione che sta coordinando il lavoro degli studenti: “Incontreremo le amministrazioni comunali di Galbiate, Civate e Valmadrera, per conoscere le loro intenzioni rispetto a quella zona e cercheremo di integrarle nel nostro progetto”.

 

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