Leuci. Quasi un anno dall’ordinanza e nessuna bonifica. Il Comune attende ancora

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L’area dell’ex Leuci

 

LECCO – “L’anno sta scadendo”, lo ha ricordato anche il sindaco Brivio rispondendo nell’aula del Palazzo Comunale alle domande dell’opposizione sul caso Leuci: il 26 giugno del 2017, il primo cittadino emanava l’ordinanza che chiedeva l’immediata bonifica dell’ex area industriale.

E’ quasi trascorso un anno, “ma ancora non abbiamo capito come usciremo da questa situazione e come risolvere un problema che desta grandissima preoccupazione per i suoi risvolti sulla salute pubblica – ha denunciato Cinzia Bettega, capogruppo della Lega Nord, intervenendo dai banchi dell’opposizione – siamo consci della complessità del problema, ma la cittadinanza si aspetta un’azione”.

Un nuovo piano è stato recentemente presentato dalla società Lago, proprietaria dell’immobile. “Siamo costantemente in contatto con l’ATS per capire se questo piano aggiornato è coerente, altrimenti si prenderanno provvedimenti diversi”.

Il sindaco Virginio Brivio

In passato, il piano di bonifica presentato dalla società non aveva soddisfatto il parere dell’azienda sanitaria, “l’azienda si è attivata ma in maniera incompleta – ha ricordato il sindaco – sono emerse ulteriori necessità di indagini su altre parti di immobile. Non sappiamo se la documentazione

consegnata ora sia sufficiente, ma non possiamo dire che l’azienda sia inattiva”.

E’ questo il motivo per cui il sindaco ancora oggi frena sulla possibilità che il Comune intervenga direttamente nella bonifica dell’area. “Certamente esiste questa alternativa, lo prevede la legge, anche se non tutti i presupposti ci sono in questo momento. E’ una possibilità da prendere in considerazione in caso di inadempimento, ma l’azienda ultimi mesi si è mobilitata. Insieme alla Procura, che monitora la situazione per gli aspetti penali, ci chiediamo se, di fronte ad una proprietà che esiste e non è in fallimento, debba intervenire l’amministrazione comunale. Questo creerebbe un precedente non indifferente. Costringerebbe il Comune ad intervenire con risorse proprie per poi rifarsi sul privato. Se ci fosse un pericolo immediato, l’amministrazione sarebbe già intervenuta”.

“Il pericolo c’è, il rischio è che possano cadere sulla pubblica via parti di amianto ammalorato” ha ribattuto Massimo Riva dei Cinque Stelle, chiedendo notizie del nuovo piano di bonifica, “che spero abbia tempistiche ben più strette rispetto alle larghe possibilità date finora”.

Alberto Anghileri

“Il Comune vanta quasi un milione di euro di tasse da recuperare, 947 mila di crediti verso Leuci per Ici e Imu non pagate dal 2011” ha ricordato Alberto Anghileri (Con la Sinistra Cambia Lecco) sottolineando che se la questione avesse toccato un cittadino difficilmente avrebbe potuto non pagare le imposte comunali per tutto questo tempo.

“Non vorremmo – ha proseguito Anghilieri – che questi signori approfittino di qualche sanatoria in futuro”. Anche Riva dei Cinque Stelle ha spronato l’amministrazione comunale chiedendosi “come gestirà il proprio credito nei confronti della proprietà. Un accordo al ribasso sarebbe inaccettabile” ha sottolineato.

“Il Comune non è mai stato inerte nei confronti di questo debito – ha chiarito l’assessore Anna Mazzoleni – anno dopo anno ha emesso gli opportuni accertamenti, interrompendo qualsiasi tipo di prescrizione. Non tutte le annualità sono oggi a ruolo ma è un passaggio che è stato fatto e la seconda fase è la riscossione coattiva attraverso l’agenzia a cui il Comune si serve”.

“Nessun funzionario farà accordi a sfavore del Comune” ha rassicurato l’assessore.