LECCO – Dopo tanto discutere di turismo, quando la nuova stagione sta per entrare nel vivo, ecco i dati del 2016 diffusi dalla Camera di Commercio che premiano l’area lecchese nel suo complesso e allo stesso tempo però ‘bocciano’ il capoluogo, che lo scorso anno ha conosciuto un calo di visitatori (-8%).
In tutta la provincia, gli arrivi sono cresciuti del 3,4% rispetto al 2015, da 225.557 a 233.159. Diminuiscono gli italiani (-1,3%), segno più invece per gli stranieri (+8%). Le notti trascorse nella nostra area nell’anno scorso sono state oltre 560.000 contro le circa 534.300 del 2015.
La durata media del soggiorno dei visitatori è di 2,4 giorni, stabile. Il 38,3% degli arrivi registrati nel 2016 (89.362) e il 32,5% delle presenze (182.393) è dovuto alla clientela “business” che si reca a Lecco per motivi di lavoro; questo, dicono gli esperti dell’ente camerale, contribuisce alla ridotta durata del soggiorno medio.

Il 15,5% degli arrivi (36.075) è motivato dalla visita del capoluogo. Le bellezze naturali (lago e montagna) costituiscono la ragione principale della visita per oltre 107.000 arrivi, con oltre 289.300 giornate di presenza, per un soggiorno medio pari a quasi 3 giorni, valore più alto rispetto alla permanenza media complessiva.
Nel primo trimestre 2017 gli arrivi nella nostra provincia sono rimasti pressoché invariati rispetto allo stesso periodo del 2016 (attestandosi a circa 30.000 unità, -0,1%), mentre si è registrato un forte calo delle presenze (-9,8%, pari a oltre 6.400 notti in meno).
Il numero di notti trascorse nella nostra provincia, in questi primi mesi dell’anno, scende a 2 giorni (contro i 2,2 dei primi tre mesi del 2016).

Incoraggianti sono però, in questo inizio dell’anno, i segnali su arrivi e presenze turistiche per il capoluogo (+0,3% e +2%), mentre aumentano solo gli arrivi dell’Area Lago (+11,2%) dove si riduce la permanenza media (da quasi 3 a 2 giorni). Diminuiscono i turisti e le notti trascorse nell’Area Affari (rispettivamente -4,8% e -12,1%), mentre si avvicina ai 2 giorni la permanenza media nell’Area Montagna (arrivi -0,1% e presenze + 4,6%)
“Siamo stati favoriti dall’effetto Expo nel 2015, che si è sentito in modo più attenuato nel 2016, il dato su Lecco ora è leggero decremento ma siamo dentro un sistema e va benissimo questo dato di aumento percentuale complessivo, sopratutto sul target del turismo straniero – commenta il sindaco di Lecco, Virginio Brivio – Abbiamo bisogno di attrarre investitori sulle strutture ricettive, quello sarà il salto di qualità. In questi anni abbiamo avuto un boom di bed ad breakfast e modalità di accoglienza di tipo differente, ma non bastano. L’obiettivo è quello di avere un aumento dei posti letto , rafforzare l’offerta alberghiera in città. Abbiamo tre aeroporti vicini, a cinquanta chilometri, molti turisti stranieri arrivano proprio da quei punti di scalo. Non ci sono altri capoluoghi di provincia come il nostro a godere di questa condizione”.

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