Incidente di Colico. I familiari di Manuela Spargi attendono il feretro per ore, ma il carro funebre è bloccato nella neve

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L'auto finita nel lago a Colico in località Olgasca incidente nel quale è morta una donna, mentre le altre due persone sono in gravi condizioni
L'auto finita nel lago a Colico in località Olgiasca. Dopo la moglie anche il marito di 60 anni è deceduto

Una vicenda assurda quella che ha visto loro malgrado coinvolti i parenti di Manuela Spargi, morta cadendo nel lago con l’auto

Sconvolti i familiari: “Abbiamo immaginato qualsiasi scenario, senza che nessuno ci spiegasse cosa stava succedendo”

COLICO – I familiari in chiesa, a Milano, in attesa di celebrare il funerale. Ma il carro funebre che trasportava il feretro, per errore, era bloccato nella neve su un passo di montagna in Valtellina.

“È assurdo non essere stati informati, può succedere qualunque imprevisto, ma come familiari avremmo dovuto essere informati”; a parlare è la nipote di Manuela Spargi, la 56enne residente nel milanese, rimasta vittima del tragico incidente causato da una manovra errata lo scorso 2 gennaio, a Colico.

Ieri nella chiesa parrocchiale di San Leonardo Murialdo, a Milano, erano fissati i funerali della donna. “La chiesa era gremita, ma il feretro non è mai arrivato. Abbiamo atteso per oltre due ore, già sconvolti dal dolore per la morte della zia –  continua la nipote – abbiamo immaginato qualsiasi scenario, senza che nessuno ci spiegasse cosa stava succedendo”.

Quanto accaduto è stato spiegato alla famiglia, soltanto questa mattina dai giornalisti. Il carro funebre, di un’agenzia di onoranze funebri milanese incaricata delle esequie, invece di imboccare la Statale 36 da Colico verso Milano, con tutta probabilità per un errore del navigatore, si è diretto verso la Valtellina.

L’autista, un uomo di 37 anni è rimasto bloccato con il mezzo lungo la strada del Passo Dordona per via delle condizioni meteo avverse e della neve. Secondo le prime informazioni, impossibilitato a contattare i soccorsi telefonicamente per via della mancanza di rete è salito a piedi fino al rifugio Dordona, a quota 1.900 metri, dove è riuscito a chiedere aiuto.

La centrale del 118 ha attivato le squadre territoriali del Corpo nazionale Soccorso alpino e speleologico, VI Delegazione Orobica e VII Delegazione Valtellina – Valchiavenna, il Sagf – Soccorso alpino Guardia di finanza e i Carabinieri. I soccorritori sono saliti con le motoslitte e con un mezzo quad; fondamentale anche l’intervento della Società impianti di Foppolo e Akja per la messa a disposizione di alcuni mezzi.

Il 37enne è stato raggiunto, valutato dai medici soccorritori e accompagnato a valle, fino a Foppolo, dove c’era l’ambulanza per il trasporto in ospedale. L’intervento, iniziato intorno alle 17 si è concluso nella serata di ieri, con il rientro delle squadre. Questa mattina, invece, i soccorritori, tramite l’ausilio dell’elicottero stanno recuperando il feretro di Manuela Spargi per poterlo riconsegnare alla famiglia. “Siamo molto amareggiati da quanto è successo – conclude la nipote della 56enne – il funerale era fissato alle 15, ma l’arrivo del feretro era previsto ore prima alla camera del commiato di Baggio, potevamo quindi essere informati con anticipo”.