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LECCO – A quattro giorni dalla tragica morte dell’agente Francesco Pischedda, continua il lavoro degli investigatori di Polstrada e Squadra Mobile per risalire all’identità dei due soggetti ancora in fuga: di loro si sono perse le tracce giovedì sera, scappati a piedi dopo un rocambolesco inseguimento sulla Statale 36, concluso drammaticamente all’altezza di Piona.
Se le immagini delle telecamere situate sulla ‘super’ pare non siano state d’aiuto alle indagini, elementi utili per rintracciare i due ricercati potrebbero giungere dalla rilevazione delle impronte lasciate nel furgone, il Fiat Fiorino, su cui viaggiavano e risultato rubato nel milanese, il cui furto era stato denunciato ai carabinieri della stazione di Gorgonzola.
Il terzo complice, il 25enne moldavo che era alla guida del mezzo, è ancora gravissimo in ospedale a Lecco, resta ricoverato in coma farmacologico nel reparto di rianimazione. Lì era stato portato in ambulanza dopo essere stato soccorso in seguito a quella caduta dal viadotto, risultata fatale al poliziotto, morto a soli 28 anni in seguito ai traumi riportati.
Trasportato prima al presidio ospedaliero di Gravedona, l’agente era stato poi trasferito al Manzoni in seguito ad un’emorragia interna che avrebbe richiesto l’intervento degli specialisti del nosocomio lecchese. Impossibile, causa maltempo, l’utilizzo dell’elicottero del 118; il poliziotto è stato portato a Lecco con l’ambulanza ma è deceduto prima che i medici potessero salvargli la vita.
Una trafila al vaglio degli inquirenti per valutare se vi siano stati degli intoppi nella macchina dei soccorsi. Al momento non vi sarebbe nessun indagato così come nessun altro sospetto sarebbe stato fermato per controlli, solo due cittadini moldavi erano stati sottoposti all’attenzione delle forze dell’ordine dopo essersi recati venerdì sera all’ospedale di Morbegno; entrambi, però, sono risultati estranei alla vicenda.
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