OtoLab, a Rancio nuova vita per lo storico opificio Rusconi

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LECCO – Tanta gente e altrettanti apprezzamenti all’architetto Giovanni Rusconi per aver ridato nuova vita e nuova identità a quella che, dagli inizi del 1900, è stata l’azienda di famiglia: l’Opificio Oto Metallurgica Rusconi situata a Rancio in via Mazzucconi al civico 12. 

L’Architetto Giovanni Rusconi

Una fra le tante realtà industriali sorte lungo la valle del Gerenzone, torrente dal quale traevano forza motrice per la lavorazione del ferro. Qui per decenni si sono prodotti i derivati dalla vergella ed in particolare: fili, chiodi, reti e minuterie. Ieri, sabato, le porte della vecchia azienda (che prosegue l’attività nella sede di Beverate di Brivio) si sono riaperte per presentare il nuovo progetto OtoLab.

“Nonostante la numerose difficoltà e le estenuanti lotte con l’Amministrazione comunale siamo riusciti a compiere un primo passo, ovvero quello di riqualificare lo stabile e renderlo nuovamente fruibile”. Sorride l’architetto Rusconi col quale fatichiamo a parlare per le ripetute interruzioni di amici e conoscenti entusiasti del lavoro svolto.

“Sono stati 5 anni di duro lavoro – prosegue – abbiamo dovuto sottostare a forti limitazioni fra cui la riduzione delle cubature da 12mila e 2 mila e abbiamo dovuto abbandonare l’idea iniziale di trasformare l’area in residenziale. Da qui, insieme ai miei fratelli, l’idea di una rigenerazione urbana diversa. Col senno di poi posso dire di essere più che soddisfatto. Daremo spazio a laboratori artigianali e ancor prima di aprire abbiamo già avuto numerose richieste”.

Un’inaugurazione che ha visto la collaborazione degli alunni del liceo Leopardi nell’ambito del progetto di alternanza scuola-lavoro al quale è stato affidato il lavoro di accoglienza e quello di “Ciceroni” nell’accompagnare i visitatori all’interno dei nuovi spazi dove sono stati allestiti,  4 emozionanti percorsi con cui si racconta il territorio realizzati sempre dagli studenti in collaborazione con la giornalista Rosa Valsecchi,

Federico Masolini, studente del Liceo G. Leopardi di Lecco

Ad accompagnarci nel tour è stato Federico Masolini, studente al Liceo Leopardi, che ci ha illustrato in maniera impeccabile i lavori svolti: “Un percorso lo abbiamo voluto dedicare alle forme geometriche che sono ricorrenti nei nostri edifici storici; il secondo all’acqua, elemento fondamentale per il nostro territorio e in particolar modo per le realtà industriali della valle del Gerenzone come l’opificio Rusconi; il terzo percorso è dedicato all’anima andando alla scoperta di chiese, edicole, affreschi che testimoniano una grande fede; quarto percorso dedicato alle prospettive e quindi ai progetti di rigenerazione urbana, in particolar modo di spazi industriali come l’OtoLab”.

I tre ampi spazi del piano superiore hanno accolto tre iniziative: nella prima alcuni cartoncini che “piovono” dal soffitto raccontano i quattro percorsi; nel secondo spazio troviamo una mostra fotografica con protagonisti gli antichi mestieri del territorio e nel terzo una mostra di piccole sculture in ferro disseminate sul pavimento raffiguranti persone “che stanno a simboleggiare – spiega Federico – il ripopolamento di queste aree industriali e il legame del territorio con il ferro”.

“L’auspicio – conclude l’architetto Rusconi – E’ che questa iniziativa possa essere d’esempio affinché a Lecco vi siano altri recuperi di questo guardando ad una rigenerazione urbana non solo in chiave residenziale”. Se è vero che chi ben comincia è a metà dell’opera, l’inizio della famiglia Rusconi è davvero un buon inizio.

Ad allietare la serata non sono mancati un buon aperitivo e l’accompagnamento musicale di Stefano Fumagalli e della splendida voce di Ciqui (Federica Spreafico).