Leuci e l’amianto. Dopo un anno di attesa, iniziano i lavori di bonifica

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LECCO – Ad un anno dall’ordinanza in cui il sindaco Brivio imponeva alla proprietà la bonifica dell’area, è stato dato il via ufficiale proprio questa mattina, lunedì, ai lavori nel fabbricato dell’ex Leuci.

L’intervento riguarderà inizialmente “i tetti dei locali aziendali ove non esiste amianto friabile al loro interno – spiegano dal Gruppo Aiuto Mesotelioma, l’associazione che si è battuta in questi mesi per ottenere la bonifica dell’area – Successivamente, la proprietà, proseguirà con la messa in sicurezza e lo smaltimento dei prodotti friabili interni per poi proseguire con la totale bonifica dell’azienda. I lavori saranno eseguiti sotto lo stretto controllo dei dirigenti dell’ATS, disponibili ad informare costantemente dell’andamento dei lavori il Sindaco, il C.N.A. e il GAM.”

Dopo tanta attesa, i responsabili dell’ATS hanno fatto sapere che il 18 giugno la Lago, proprietaria dell’area, aveva fatto pervenire la mappatura degli impianti interni all’azienda coibentati con corde e fibre di amianto. “In sostanza – spiegano dall’associazione – in questi anni, il rischio non è stato solo dai tetti in amianto-cemento, ma anche dagli impianti coibentati con amianto friabile. Per cui avrebbero esaminato i documenti relativi alla mappatura e il piano di lavoro per la bonifica e lo smaltimento di detto materiale, nel più breve tempo possibile”.

“Abbiamo chiesto – ha sottolineato la presidente Cinzia Manzoni – che il tutto venga effettuato nel più breve tempo possibile, in sicurezza sia dei lavoratori che saranno impiegati, sia per i cittadini che risiedono in loco, considerato che anche la sede dell’ATS confina con detta azienda. Naturalmente, abbiamo evidenziato al Sindaco che il problema ex Leuci non è il solo a Lecco, ma che vi sono altri siti a rischio. Abbiamo preso atto dell’impegno che in questi ultimi anni l’Amministrazione, in collaborazione con lo Sportello Amianto, gestito dal GAM, ha portato alcuni risultati positivi di bonifica di alcuni edifici, ma ancora bisogna lavorarci molto per arrivare all’Amianto Zero”.