Scigalott d’Or. Mercoledì 13 serata Cai Strada Storta con Delfino Formenti

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Delfino Formenti ospite del Cai Vimercate
Delfino Formenti ospite del Cai Vimercate

Delfix, l’artista della falesie, parlerà della sua straordinaria attività

Oltre alla chiodatura di circa 500 tiri di corda, si occupa della manutenzione

LECCO – Nell’ambito dello Scigalott D’Or, la festa delle contrade del rione di Acquate, è in programma la serata organizzata dal Cai Strada Storta. L’appuntamento è mercoledì 13 settembre alle 21 all’oratorio d’Acquate, protagonista Delfino Formenti.

La storia di Delfix

Delfix, questo il soprannome con cui è conosciuto Formenti, dopo qualche via nuova nei primissimi Anni ’80 sulle pareti intorno alla città di Lecco (Pizzo d’Erna e Antimedale), tra le prime a essere esplorate alla ricerca di un nuovo terreno di gioco per la scalata, si dedica all’attrezzatura di intere aree dedicate all’arrampicata sportiva. La prima è la grande falesia di Versasio, nel 1986, a cui ne seguono ininterrottamente molte altre nei territori di Lecco e Valmadrera. Una produzione impressionante, svolta in completa solitudine.

Oltre alla chiodatura di circa 500 tiri di corda si è occupato della manutenzione, un aspetto che ritiene di fondamentale importanza, sia degli itinerari di arrampicata che del terreno alla base delle pareti con gradinature e staccionate. Un lavoro molto apprezzato dalle migliaia di scalatori che frequentano queste falesie. La manutenzione ormai fa parte integrante della sua attività di chiodatore, alternandosi all’opera creativa vera e propria, tutt’ora in corso. Difficile quantificare la mole dei suoi interventi, soprattutto in termini del tempo da lui dedicato.

Una delle maggiori preoccupazioni di Delfino, vista la fenomenale esplosione della frequentazione di alcune delle sue falesie (ma in generale di tutte le falesie del territorio) è rivolta al comportamento degli scalatori, riscontrando spesso uno scarsissimo rispetto verso la natura, verso gli altri frequentatori del sito e verso il lavoro del chiodatore.

Sporcizia, resti di improvvisati fuocherelli, appigli “sporchi” di magnesio (cioè non ripuliti dallo scalatore dopo il suo passaggio). Gli itinerari di falesia sono un patrimonio a disposizione di tutti, costruito con grande fatica e spesa, e senza alcun compenso, da parte sua e degli altri chiodatori volontari. Un patrimonio che il territorio, inteso come amministrazioni e associazioni, spesso non riesce a riconoscere.