Elide Codega, sindaco di Premana: bilancio di fine mandato tra alluvione e pandemia

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Elide Codega
Elide Codega sindaco di Premana

“E’ stato un mandato impegnativo e sotto alcuni punti di vista logorante”

Elide Codega si ricandiderà: “Ho accettato contro la volontà della mia famiglia e ponendo una ferrea condizione alla mia squadra”

PREMANA – Sta per concludersi il quinquennio amministrativo del sindaco di Premana
Elide Codega, dopo cinque anni caratterizzati da due grandi calamità: la prima nel 2019 è l’alluvione che ha messo in ginocchio il paese e la seconda, la pandemia da Covid-19, che non ha risparmiato nessuno.

E’ stato un mandato impegnativo e sotto alcuni punti di vista logorante – commenta il sindaco – A complicarci la vita c’è poi la ‘Legge Delrio’, che limita i comuni piccoli come il nostro ad avere due soli assessori. Certo, si possono delegare i consiglieri, ma non è la stessa cosa sia per il coinvolgimento che per l’impegno che gli stessi consiglieri riescono a dare. In un Comune pur piccolo come quello di Premana è impossibile pensare di fare il sindaco e lavorare. Significa affidare buona parte del lavoro agli uffici comunali il che vorrebbe dire poter fare a meno del sindaco. Ma di fatto serve una visione politica, servono obiettivi, servono progetti senza i quali perdi le opportunità di finanziamento che sono importanti e a volte vitali per comuni piccoli come il nostro. Senza idee, senza progettualità e obiettivi da raggiungere Premana rischia, nel giro di pochi anni, di diventare un paese dormitorio”.

Riavvolgendo il nastro di questi cinque anni per tracciare un bilancio di fine mandato, il sindaco Codega parte dal 2018 quando il maltempo aveva già dimostrato di essere il “nemico” numero uno: “La frana in località Petasc che ha compromesso l’accesso alla strada agrosilvopastorale che va all’Alpe Forni, gli argini del torrente Varrone danneggiati ci hanno dato molto da fare, ma mai ci saremmo aspettati ciò che è avvenuto nel giugno del 2019”.

Elide Codega

L’anno successivo, infatti, tra il 15 e 16 giugno, Premana e parte della Valsassina e Valvarrone, vengono colpiti da un nubifragio mai visto prima (articolo). Un’alluvione in piena regola che mette in ginocchio il paese.
“Avevamo ben 35 punti critici tra frane e smottamenti e due zone nevralgiche: quella industriale dove c’era il rischio di compromissione dell’intera area posta a fianco del torrente Varrone e allo sbocco della Val Marcia, e la parte alta del paese a ridosso della montagna dove incombevano frane e smottamenti soprattutto in prossimità delle piccole valli di scolo”.

E’ servito lo sforzo extra da parte dell’Amministrazione per riuscire a intercettare i finanziamenti necessari per ripristinare la normalità e soprattutto la sicurezza, ovviamente non è mancato il lavoro di un intero paese, che gode ancora di un forte e vivo senso di comunità, soprattutto di fronte a situazioni simili.

“Grazie agli interventi immediati di Regione Lombardia siamo riusciti a mettere in sicurezza la zona industriale in località Giabbio e la minaccia della Val Marcia – spiega il sindaco – Poi siamo riusciti ad avviare lo Studio di Piano di Bacino del Torrente Varrone cofinanziato dai Comuni (Premana, Pagnona, Casargo, Dervio, Valvarrone, ndr), Comunità Montana della Valsassina, Val Varrone, Val d’Esino e Riviera e Regione Lombardia. Lavori che sono iniziati a Dervio e proseguiranno con il disboscamento e la messa in sicurezza degli argini del torrente Varrone da Dervio fino a Premana in località Gébio. Nel frattempo abbiamo ottenuto 450 mila euro da Regione Lombardia per la messa in sicurezza del Varrone in prossimità della zona industriale, lavori effettuati lo scorso anno. Inoltre, 2 milioni e 600 mila euro li abbiamo ottenuti in quanto ci è stata riconosciuta la ‘calamità naturale’ e questo importo ci ha permesso di effettuare tutti i lavori necessari per ripristinare la sicurezza in paese, anche attraverso studi di implementazione delle canaline di scolo a protezione della zona alta del paese e a valle della la zona industriale. La maggior parte dei lavori saranno ultimati entro il 15 maggio dovendoli rendicontare entro fine giugno, mentre per tre interventi abbiamo chiesto la proroga a settembre”.

Premana bretella via Risorgimento
La bretellina che collega via Risorgimento a via Papa Luciani

OPERE PUBBLICHE

Sul fronte delle opere pubbliche l’Amministrazione Codega ha portato a termine due importanti progetti che “Premana aspettava da più di vent’anni”, sottolinea il sindaco.
Si tratta della bretella che collega via Risorgimento con via Papa Luciani e la piazzola dell’elicottero in località “Piazz” all’imbocco con la strada agrosilvopastorale che porta all’alpeggio di Premaniga.
“La bretella di fatto consente di raggiungere in modo agevole la zona in cui si trovano: palazzetto dello sport, campo sportivo, scuole medie, cimitero oltre ad alcune abitazioni. Si tratta di un progetto che ha avuto una gestazione lunghissima. Se n’era parlato con l’allora sindaco Antonio Griggi, poi presentato ma non finanziato con il sindaco Pietro Caverio, quindi finanziato con il sindaco Silvano Bertoldini. Successivamente con il sindaco Nicola Fazzini, quando tutto sembrava a posto, un privato ha fatto ricorso al Tar bloccando i lavori. Nel 2017, all’inizio del mio mandato, sono riuscita a mediare con il privato e grazie a 600 mila euro finanziati da Regione Lombardia e 300 mila del Comune di Premana siamo partiti, ma di fatto i lavori non sono iniziati perché la ditta appaltatrice dopo aver visto il lavoro si è tirata indietro, quindi abbiamo dovuto chiamare la seconda ditta in graduatoria che ha dato il via ai lavori conclusi l’ultimo giorno utile per non perdere i finanziamenti regionali”.

L’altra importante opera è la piazzola dell’elicottero: “Anche in questo caso siamo arrivati giusto in tempo, con l’asfaltatura effettuata ad inizio settimana. Quindi oggi la piazzola è fruibile per emergenze sanitarie ma non ancora per uso di carico e scarico come sarà non appena verranno ultimati i lavori”.

Premana piazzola elicottero
La piazzola dell’elicottero

LA SPADA DI DAMOCLE

La “Spada di Damocle” che pende sul comune di Premana riguarda il maxi risarcimento da 8milioni di euro chiesto dalla ditta Energia Futuro srl per la mancata realizzazione della centrale idroelettrica di Fraina. Causa intentata nei confronti del Comune di Premana, della Provincia di Lecco e di Regione Lombardia, i tre enti coinvolti. (Articolo 1Articolo 2)

“Una Spada che penderà sulla testa dei prossimi amministratori e probabilmente di quelli che verranno ancora dopo. Lo dico a ragion veduta – spiega il primo cittadino – Il comune di Castione Andevenno che ha vissuto una vicenda molto simile a questa l’ha chiusa dopo circa 10 anni. Premana con Provincia di Lecco e Regione Lombardia si è costituita e tutti i passi che dovevamo e potevamo fare gli abbiamo compiuti, ritenendo che i ritardi creati sono in parte da imputare anche alla ditta stessa”.

Un iter legale e burocratico davvero intricatissimo per il quale circa un mese fa c’è stata la prima udienza. “Di fatto hanno recepito la documentazione necessaria ai fini della disputa legale. A giugno ce ne sarà una seconda in occasione della quale il Giudice del Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche di Roma valuterà se la documentazione è sufficiente o se ne servirà altra. Intanto il Comune di Premana ha iniziato ad accantonare qualcosa per precauzione. Se infatti la Provincia di Lecco può far fede ad un proprio fondo di garanzia, Premana finora non ha mai pensato di crearlo anche perché mai ci si sarebbe aspettati di dover affrontare una situazione simile. Quindi, con il bilancio dello scorso anno abbiamo iniziato ad accantonare 80mila euro e con quello di quest’anno 50mila. E’ chiaro che in questo modo si tolgono risorse per altri lavori, come ad esempio per l’asfaltatura delle strade, ma è evidente che non potendo conoscere prima l’esito di questa querelle, dobbiamo giocare d’anticipo tutelando il Comune di Premana”.

LA PANDEMIA E LA RIPRESA

“Inutile dire che la pandemia da Covid-19 ci ha messo a dura prova e ci ha fatto paura – commenta senza giri di parole Elide Codega – Abbiamo visto molti premanesi andare in ospedale con le proprie gambe e tornare in una bara, senza poterli nemmeno salutare degnamente. Il lockdown, per una comunità come quella premanese, è stato un incubo. La socialità, che passa anche attraverso l’associazionismo, è un pilastro fondante della nostra comunità e il non poter ritrovarsi per mesi ci ha messo a dura prova. In particolar modo hanno accusato questa privazione di socialità adolescenti e preadolescenti. Di fatto hanno perso quasi due anni di vita di comunità, anni importanti dove solitamente si approccia e si esordisce nel vasto mondo associativo di Premana. Ma giovani e giovanissimi non sono stati gli unici a soffrire, per questo durante il lockdown si è reso necessario formare una team di persone della Protezione Civile e del Soccorso Alpino per monitorare il territorio e garantire il rispetto delle regole. E’ stato più che altro un monito e un modo per disincentivare le uscite che avrebbero potuto portare a degli infortuni in un periodo in cui, come risaputo, gli ospedali erano inaccessibili”.

Con la pandemia ormai alle spalle, la vita anche a Premana ha ripreso il suo fluire: “Nei giorni scorsi, in questa direzione, abbiamo voluto dare un input ad associazioni e aziende organizzando due giornate a loro dedicate (articolo). E’ stato un modo per riaccendere i motori. Posso dire che molti giovani si sono fatti avanti, anche in occasione dell’ultimo incontro dell’Associazione Sportiva Premana (Asp) per il rinnovo del Direttivo (riconfermato presidente Massimo Sanelli, ndr) c’erano molti giovani e questo è stato confortante, così come lo è stato vedere le progettualità e le numerose iniziative messe in cantiere e volte alla promozione dello sport”.

Comune Municipio Premana
Il Municipio di Premana

SICUREZZA E PRESIDIO SANITARIO

Per un comune montano abbarbicato a quota 1000 metri sopra il livello del mare, sicurezza e presidio sono comunque due aspetti importanti. “Il nostro essere isolati purtroppo implica la mancanza di un costante presidio delle forze dell’ordine e, in certe situazioni, serve davvero più attenzione. Recentemente in quest’ottica abbiamo sottoscritto una convenzione con l’Ufficio di Vigilanza di Cortenova del vice commissario Marco Maggio, insieme allo stesso comune di Cortenova e a quelli di Margno e Parlasco nell’ottica di dare vita a un vero e proprio Comando di Polizia Locale”.

Anche sul fronte presidio sanitario Premana lamenta la carenza di medici di base: “E’ un’altra nota dolente che dobbiamo affrontare. Ad oggi abbiamo un solo medico di base. Questo significa che molti premanesi, devono fare chilomentri per andare dal dottore dato che il più vicino è a Introbio. E’ evidente che si tratta di una situazione insostenibile, soprattutto per le persone anziane”.

Strada Barconcelli
Scorci della strada agrosilvopastorale che sale all’Alpe Barconcelli in fase di ultimazione

ALPEGGI E AGROSIVOLPASTORALI

Lavoro, vita sociale, storia, tradizione e tuttora linfa vitale per Premana e i premanesi sono i suoi alpeggi (e la costellazione di maggenghi, lööch in dialetto locale) che si trovano sui monti. Oggi buona parte degli alpeggi è raggiungibile con un mezzo, grazie alla realizzazione di strade agrosilvopastorali. Ultima ad essere stata realizzata e conclusa, è quella che dall’Alpe Forni sale all’Alpe Barconcelli.

“E’ stata rendicontata lo scorso anno – spiega il sindaco – Stiamo concludendo alcune opere di finitura e messa in sicurezza di alcuni versanti, ma presumo che per la stagione estiva si possa utilizzare. Manca l’ultimo tratto per arrivare un po’ più vicino alle case, ma di fatto la strada è conclusa. Poi per i prossimi anni serviranno dei lavori di manutenzione a fronte dell’assestamento fisiologico che subirà la strada”.

In verità questa non sarebbe la vera strada per l’Alpe Barconcelli ma solo un tratto del ben più ampio progetto che prevede una strada agrosilvopastorale che dalla località Porcile passando sopra il lago di Losa (ol laach da Löse, in premanese) supera Barconcelli e raggiunge l’Alpe Artino.

“L’idea di iniziare di fatto dal tratto finale è stata proposta dall’assessore Ferdinando Berera, che aveva indicato il bando regionale ‘Lombardia to stay’ attraverso il quale avremmo potuto finanziare perfettamente quel tratto servendo così l’Alpe Barconcelli e in futuro completeremo l’opera con la strada che da Porcile raggiunge l’Alpe Artino. Al comune è poi stata donata dai privati che l’hanno realizzata la strada che dall’Alpe Premaniga raggiunge l’Alpe Solino. Il prossimo step, come da progetto, sarà quello di raggiungere l’alpeggio di Deleguaggio con la realizzazione di una ‘pista’, non proprio una strada agrosilvopastorale. Per questo progetto stiamo aspettando l’esito dal bando al quale abbiamo partecipato per un finanziamento di oltre  200mila euro. A quel punto tutti gli alpeggi saranno raggiungibili con i mezzi, aspetto fondamentale per consentire la loro manutenzione”.

Elide Codega

TURISMO

Prerogativa turistica di Premana è ovviamente il suo territorio montano costellato dai suoi  magnifici alpeggi, senza dubbio un luogo unico nel suo genere. “Ritengo che lo sviluppo turistico debba passare dalla prevenzione idrogeologica. In questi cinque anni ho guardato Premana sotto un punto di vista diverso, cercando di cogliere tutte le sue criticità. Si tratta di un territorio vastissimo di oltre 33 chilometri quadrati e l’azione intrapresa per la messa in sicurezza la reputo fondamentale non solo per chi ci vive ma anche per chi viene a Premana come turista. Da qui è sorta anche la necessità di realizzare strade agrosilvopastorali per evitare l’abbandono degli alpeggi e consentire lavori di mantenimento delle zone boschive. Inutile rivolgere lo sguardo al passato, verso un mondo che non esiste più, dove la legna serviva a tutti quindi i boschi venivano vissuti diversamente, così come gli stessi alpeggi. C’erano esigenze diverse. Oggi ve ne sono altre. Non è più pensabile salvaguardare gli alpeggi senza consentire un accesso con i mezzi, tornando anche ad essere appetibili dal punto di vista imprenditoriale per gli allevatori”.

Al lavoro per una promozione turistica c’è anche una squadra capitana dal vice sindaco Domenico Pomoni: “Questo team è stato creato ad hoc per studiare, ideare e realizzare progetti volti alla promozione turistica – spiega il sindaco – Se realisticamente era impensabile trasformare Premana in una località turistica in soli 5 anni di mandato, è pur vero che bisognava iniziare a lavorare in questa direzione. Il primo passo è stato quello di capire che tipo di turismo può generare e accogliere Premana. Per il suo territorio, la sua storia e le sue tradizioni ancora vive si è deciso di puntare su due tipi di turismo: quello attivo legato all’outdoor e quello culturale. Da qui si stanno muovendo i primi passi. E’ nato un sito internet: esplorapremana e una stretta collaborazione con la Pro Loco che ci aiuterà concretamente, come per esempio ha fatto l’estate scorsa quando, attraverso l’utilizzo di voucher, è stata ‘assunta’ una persona che ha gestito l’info point in piazza della chiesa nei mesi di giugno, luglio e agosto. In previsione si vorrebbe creare, all’interno del museo etnografico un front office info point fisso. Queste sono solo alcune delle iniziative messe in atto e molte altre ce ne sono in cantiere”.

Giabbio
No scorcio della zona Industriale di Giabbio a Premana

ECONOMIA E LAVORO

Negli ultimi anni qualche azienda premanese ha deciso di traslocare, salutando il paese natio. Le malelingue parlano di “abbandono” ma il sindaco smentisce seccamente: “Premana non sta vivendo nessun abbandono. Certo ci sono aziende che per dimensioni giocoforza si sono dovute trasferire, del resto non abbiamo spazio per ampliare o dare vita a un’altra area industriale. Tuttavia a Premana non c’è un capannone vuoto, perché è avvenuta ed è tuttora in corso una sorta di riconfigurazione imprenditoriale e aziendale. I capannoni lasciati dalle aziende che si sono trasferite sono stati subito occupati e non sempre da aziende legate al settore delle lame. Quindi c’è un riassetto con Premana che resta viva, dinamica e ancora molto produttiva”.

Lo sguardo al futuro passa anche attraverso la connessione: “Questo è un aspetto importante soprattutto in chiave lavorativa. A Premana non si produce e basta, a Premana si progetta, si fa ricerca quindi anche sul fronte tecnologico ci sono esigenze. Così, mentre la connessione veloce, la fibra, è arrivata a Giabbio nella zona Industriale, in paese la stiamo aspettando e, stando al progetto finanziato dal Ministero, entro fine anno dovremmo averla”.
Quindi Codega conclude: “Il Comune cerca nel limite del possibile di sostenere le aziende ma come ente siamo ovviamente limitati in termini di risorse. Tuttavia ci stiamo dando da fare partecipando e intercettando bandi per esempio per la realizzazione di un nuovo parcheggio a Giabbio e di un sopralzo del parcheggio posto vicino alla banca in via Roma che verrà alzato di un piano”.

 

FUSIONE DEI COMUNI

In merito alla fusione dei comuni (per la quale Lecconotizie nel 2016 aveva dedicato un ampio speciale ribattezzato 88-10, 88 gli allora Comuni della Provincia di Lecco, 10 quelli che idealmente si sarebbero generati dalle fusioni), il sindaco è stato schietto: “In questi cinque anni non ho avuto tempo di fare una riflessione serie a approfondita al riguardo. Quel che posso dire è che Premana, allo stato dei fatti, non ha necessità di fare fusioni. Tuttavia, potrebbe avere senso pensare e valutare una fusione ad ampio raggio, che coinvolga, per esempio, più comuni dell’Alta Valsassina. Il tema è molto complicato e prima di un ‘sì’ o un ‘no’ necessita di un grande approfondimento”.

Elide Codega

 

PROSSIME ELEZIONI

Elide Codega si candiderà alle prossime elezioni, ponendo così fine al gioco delle indiscrezioni. Una decisione che lo stesso sindaco bolla come “sofferta”. “Ho deciso di ricandidarmi ma l’ho fatto contro la volontà della mia famiglia e ponendo una ferrea condizione alla mia squadra. Ho chiesto a tutti la garanzia che vi sia un impegno costante e continuativo al di là dell’essere assessori o consiglieri, perché un altro mandato come quello che sto per concludere non lo voglio fare”.

Poi il sindaco, lato minoranza, coglie l’occasione per togliersi qualche sassolino dalle scarpe: “Se dovessi venire rieletta, auspico vi sia una minoranza, seppur critica com’è nel gioco delle parti, costruttiva. Una minoranza che lavori per il bene di Premana e dei premanesi e lo faccia evitando, com’è successo, attacchi personali, infondati, ingiustificati che hanno causato perdite di tempo e di energie a discapito dell’intera comunità. Ben vengano critiche e istanze volte a migliorare il lavoro amministrativo per il bene della comunità di Premana”.