Regionali. Carlo Calenda a Lecco: “Terzo Polo alternativa alla politica dei giochi”

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Carlo Calenda

Il leader di Azione Carlo Calenda in città con l’ex Ministra Bonetti a sostegno dei candidati lecchesi alle regionali

“Il Terzo Polo è la piazza che riunisce, l’alternativa ad una politica cialtronesca”

LECCO – “Il compito della politica è quello di mettere a posto i pilastri del nostro stare insieme come comunità. Da 30 anni però nel nostro paese la politica è diventata un grande gioco di appartenenze, si vota come se fossimo quasi al Grande Fratello, per simpatie, antipatie, mode. E nei cittadini la sfiducia è sensibilmente aumentata. Questa cosa va sradicata, ha fatto perdere all’Italia credibilità rispetto agli altri paesi europei. E mi dispiace dirlo ma il problema parte da noi, dal voto dei cittadini”.

Con queste parole il leader di Azione Carlo Calenda è intervenuto nella mattinata di sabato in Sala Ticozzi a Lecco in un incontro a sostegno dei candidati lecchesi del Terzo Polo in corsa alle prossime regionali per Letizia Moratti presidente. Insieme a lui in città è giunta anche Elena Bonetti, ex Ministra e deputata di Italia Viva.

Con Antonio Rusconi, coordinatore provinciale di Italia Viva

Ad accogliere Calenda e Bonetti i rappresentanti lecchesi del Terzo Polo (Azione+Italia Viva) e i candidati alle regionali, presentati dal coordinatore provinciale di Italia Viva Antonio Rusconi, sindaco di Valmadrera. In sala tanti sindaci del territorio ed esponenti delle diverse realtà imprenditoriali e associative lecchesi che hanno accolto Calenda con un caloroso applauso.

“Ringrazio Carlo Calenda per la sua presenza e per la sua chiarezza – ha esordito Rusconi – vorrei partire da un dato, secondo le proiezioni alle elezioni regionali del 12-13 febbraio il 40% dei cittadini non andrà a votare. Il nostro compito è dunque quello di portare queste persone alle urne, dimostrare che saremo in grado di dare alla Lombardia un governo serio e forte. Ringrazio i presenti e i nostri candidati, Lorenzo Riva, Eleonora Lavelli, Franco Limonta e Daniela Gerosa, che ben rappresentano le istanze del nostro territorio, imprenditoriali, giovanili e sociali. A tutti loro un grande augurio per le elezioni. E ringrazio Letizia Moratti per la sua disponibilità e competenza: come Terzo Polo siamo soddisfatti di questa candidatura”.

Prima dell’intervento dell’ex Ministra Bonetti e di Calenda ha preso parola l’on. Mauro Del Barba, parlamentare di Italia Viva di Morbegno che ha rimarcato l’importanza del voto di febbraio: “Abbiamo l’opportunità di radicare il nostro sforzo in Lombardia, una regione pragmatica che mette sul tavolo le competenze. Negli ultimi 10 anni la regione non è andata avanti”.

L’on. Elena Bonetti

Di opportunità ha parlato anche l’on. Bonetti: “Possiamo scrivere una storia nuova, non solo in Lombardia ma anche nel nostro paese – ha dichiarato – una buona politica genera opportunità e nuove energie, favorisce i processi che conducono alla crescita e al benessere della comunità. La nostra Regione è stata troppo a lungo governata da qualcuno che non era in grado di farlo, Attilio Fontana dopo il dramma dell’emergenza sanitaria avrebbe dovuto avere il buon senso di non ripresentarsi. I territori, compreso questo, sono stati abbandonati a sé stessi e la Regione ha tolto alle imprese le energie, senza dare risposte”.

“Bisogna superare l’immagine della politica di destra, fatta di imprenditori, e della politica di sinistra, fatta di dipendenti – ha continuato – è necessario creare nuove alleanze, in Lombardia si è già dimostrato che o si gioca in squadra o si perde la partita. Noi abbiamo un pezzo di storia nuova da scrivere, facciamolo insieme”.

Quindi ha preso parola Carlo Calenda: “Parto da un incontro che ho avuto ieri – ha detto – ero a Como e al termine dell’evento mi sono fermato a parlare con due giovani ragazze. Mi piace parlare coi giovani e ascoltarli, ricordo che alle ultime elezioni il Terzo Polo è stato il partito più votato dai giovani tra i 18 e i 24 anni. Una di loro mi ha raccontato di essere laureata in Chimica e di insegnare a scuola. Il problema sono i tanti bambini dislessici, che non hanno il sostegno adatto. L’altra sta facendo il tirocinio come infermiera. Mi ha detto che appena finirà gli studi si trasferirà a lavorare in Svizzera dove lo stipendio è tre volte quello italiano. Solo due esempi per dire che, in Italia, tutto ciò che è importante per la politica di oggi è un rumore di sottofondo“.

Calenda ha parlato della sanità: “Siamo ad un punto di collasso, e noi lo diciamo da anni, prima che scoppiasse la pandemia. Ma ai tempi la sanità non era un argomento politico per tv e giornali e non se ne è mai parlato. Durante il Covid si ringraziavano gli eroi e gli angeli, davanti agli occhi avevamo tutti le immagini del medico con la faccia segnata dalla mascherina indossata per oltre 12 ore e dell’infermiera crollata addormentata sul computer. Dicevamo così, sui nostri balconi, urlavamo ‘eroi’ e ‘angeli’, ma noi a quelle persone non abbiamo dato niente. E un paese che non è riconoscente in un momento così tragico è un paese ‘finito’. Per gli infermieri non facciamo niente, ne mancano 63 mila, ma noi parliamo di cose più comode: il tetto al contante, il ponte sullo stretto…e nella Legge di Bilancio non c’è un euro per la Sanità“.

L’obiettivo diventa allora provare a ricostruire un paese che non c’è più: “Come possiamo impostare il cambiamento? In Italia siamo democratici ed europeisti, per lo meno, i più di noi. Persone che votano a destra e a sinistra. Queste persone devono stare insieme per abbattere quello steccato artificiale che le ha divise. C’è chi lo ha già fatto, le persone serie di questo paese hanno capito che è ora di smettere con questi giochi e queste divisioni, con questa politica ‘cialtronesca’. Qui c’è il Terzo Polo, una piazza che riunisce le persone, un progetto che combatte una battaglia prima di tutto culturale che politica, per riscoprire il senso di appartenenza allo Stato e il vero spirito repubblicano che deve stare dietro ai provvedimenti, che siano di destra o di sinistra. E’ quello che ha cercato di fare Mario Draghi, ma sappiamo com’è andata a finire”.

“Sono i cittadini a decidere la qualità della loro vita e a fare la democrazia – ha concluso Calenda – e a chi dice che governare questo paese è impossibile io rispondo che non è vero, altrimenti avrei già smesso da tempo di fare politica. E invece fare il Ministro è stato il lavoro più bello della mia vita”.

Sulle imminenti regionali, Calenda ha sottolineato la scarsa partecipazione alla campagna elettorale: “Importa poco, sia ai leader che e ai cittadini, che possono anche condividere quel che dico ma poi tornano a casa con tanti di quei problemi che l’ultimo che li sfiora probabilmente è quello di chi amministrerà la Regione. Ma è un’opportunità per impostare il cambiamento. Sui candidati, ad ogni elezione si scende a compromessi e il nostro è stato quello di scegliere per la Lombardia Letizia Moratti per la sua competenza e impegno, che rappresentano al meglio le nostre istanze”.

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