Regionali. Tino Magni: “I lombardi si aspettano un’alternativa alla destra”

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Il senatore Tino Magni

Il senatore di Sinistra Italiana interviene sul dibattito in vista delle Regionali

“Necessaria un’ampia alleanza ma non si può pensare che Letizia Moratti possa essere la scelta giusta”

 

LECCO – “È necessario pensare ad un’alleanza ampia e i soggetti che hanno più peso devono far di tutto per sbloccare questa situazione che vede il centrosinistra diviso. In particolar modo, in Lombardia, è evidente ormai la crisi del centrodestra e la loro incapacità di governare la regione dopodiché non possiamo pensare che Letizia Moratti possa essere la scelta giusta”.

Così Tino Magni, senatore lecchese di Sinistra Italiana, prende parola sulla questione delle elezioni regionali alla vigilia di alcuni incontri che lo vedranno protagonista nel milanese.

“I cittadini lombardi – aggiunge – si aspettano un’alternativa seria a questo centrodestra per cui, a sinistra, il PD non deve utilizzare lo strumento delle primarie per dirimere i suoi conflitti interni mentre il M5S Lombardia deve acquisire più autonomia e uscire dalle logiche legate alle decisioni prese a Roma”.

Governo miope rispetto alle necessità del Paese

Nel frattempo, riguardo all’attività parlamentare, Magni ha espresso le proprie critiche sulla nota di aggiornamento al documento di Economia e Finanza diffuso nelle scorse ore dall’esecutivi:

“Il governo si mostra totalmente miope rispetto alle necessità del Paese – ha affermato in aula – Si tratta di un documento definito ‘prudente’ che non si discosta in modo rilevante dalle scelte del precedente governo Draghi e che presenta carenze su vari punti. Un documento calma piatta, una velina già prevista. Noi pensiamo che si debba andare in un’altra direzione, opposta a quella del governo Meloni”.

“Secondo noi – prosegue Magni – servono sostegni alle fasce più deboli, misure per il lavoro e per il salario minimo, a fronte di un’inflazione galoppante che metterà in ginocchio famiglie e imprese. Il governo non sta facendo nulla per diminuire la forbice delle disuguaglianze, semmai il contrario. Pensare di tornare a trivellare il nostro mare invece di fare la scelta delle energie rinnovabili che coprirebbero, da subito, il 20% del nostro fabbisogno energetico è non solo sbagliato, ma un ritorno al passato. Altro che prudenza e pragmatismo, ci vuole coraggio per affrontare i tanti problemi del Paese” conclude Magni.