Magni: “Teleriscaldamento, i numerosi conti senza l’oste”

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Alessandro Magni
Alessandro Magni

LECCO – “Dopo i ripetuti risultati elettorali, nazionali ed amministrativi, uno dovrebbe pensare che i progetti di Silea sul teleriscaldamento non dovrebbero più avere ragion d’essere.

Non lo dovrebbero perché in Regione è ben assiso un nuovo Presidente che, a dire di tutti, dovrebbe essere attento alle ragioni del territorio. Del resto il tentativo di fare dell’”incenerimento” un problema nazionale, dovrebbe altrettanto ricevere una diversa considerazione con il nuovo Governo. Stia come debba stare, questa Amministrazione di Silea ha i mesi contati e non dovrebbe avventurarsi in nuove avventure come quella del teleriscaldamento.

Ma detto e ricordato questo, fingiamo che le cose siano rimaste immutate; il nodo strategico di tutto il progetto dovrebbe consistere nel raggiungere e attraversare (stravolere per almeno due anni) Lecco e posizionare le reti del teleriscaldamento, soprattutto all’Ospedale. Ma la domanda è: è mai stato chiesto alcunché alla direzione dell’ospedale o a chi la rappresenta nelle forme nuove che si è data la nuova riforma sanitaria regionale?. A me non risulta.

E l’ospedale dovrebbe spiegare nel caso di un SI (mai dato?) quanto dovrebbe guadagnarci in termini di efficienza energetica. Quanto in termini di riduzione delle emissioni. E soprattutto e ancora perché non ci sono, o se ha studiato altri progetti di efficientamento energetico, e perché se SI, (ma non ci risulta) perché ritiene migliore la soluzione improponibile (perchè contraria all’economia circolare voluta dall’Europa) del teleriscaldamento . Intanto qualcuno beatamente dorme sugli allori, pensiamo al Sindacato o alle Rsu dell’Ospedale, che mai sono intervenute nel merito. Forse perché pensano che a torto la cosa non li interessa. E non interessa pazienti e cittadini oltre che operatori.

Sullo sfondo sta un progetto di riscaldamento degli usi energetici dell’Ospedale, che a pochi anni dalla sua apertura (2001) (dell’Ospedale) è già dichiaratamente superato e obsoleto.

Nonostante questi assurdi “conti senza l’oste” il Comune di Lecco, con una semplice mossa trova il modo di far pagare molto di più ai cittadini per la Tari 2018, con un semplice spostamento di aliquota a favore delle aziende. Ma chi mai ha fatto i conti in Consiglio Comunale? Tanto le spalle del cittadino sono larghe, e a parità di superficie quest’anno pagherà molto di più (almeno 50 euro mediamente). Ma queste sono stime solo per difetto, probabilmente”.

Alessandro Magni