Presentato il progetto definitivo dell’intervento manutentivo per risolvere i gravi problemi di infiltrazione che da anni affliggono le cappelle dell’ala est del camposanto
Si attende il parere della Soprintendenza, dopo di che i lavori potranno partire. Dureranno 5 mesi
LECCO – Un intervento da 600 mila euro circa per la manutenzione straordinaria dell’ala est del cimitero monumentale di Lecco. Il progetto definitivo/esecutivo è stato presentato mercoledì sera in commissione dall’assessore Maria Sacchi (Lavori Pubblici) e dai professionisti che hanno collaborato con il Comune, gli architetti Roberto Spreafico e Enrico Albini e gli ingegneri Francesco D’Alessio, Lorenzo Cadei e Francesco Vito.
La manutenzione straordinaria, come ricordato dall’assessore Sacchi, è stata voluta dall’amministrazione in seguito a diversi sopralluoghi nell’ala est, interessata da importanti infiltrazioni di umidità che negli anni hanno causato un evidente degrado di tombe e cappelle, ma non solo: la presenza di acque meteoriche che non riescono a confluire in modo corretto ha ‘corroso’ i sostegni al solaio rendendo il sito a rischio crollo e cedimenti. Una situazione che aveva spinto il Comune, a marzo dello scorso anno, a chiudere l’accesso all’ala per sicurezza.
5 mesi il cronoprogramma stimato dei lavori: “Dobbiamo ricordare che il Cimitero Monumentale è un bene vincolato dalla Soprintendenza che dovrà pertanto esprimersi sul progetto – ha detto Sacchi – ottenuto il parere favorevole si potrà ultimare la procedura ed andare a gara”.
In fase di studio di fattibilità sono state eseguite diverse indagini, geologiche e geotermiche: “Tramite questi interventi – ha spiegato l’architetto Spreafico – abbiamo potuto appurare che la falda acquifera è a 8,40 metri sotto il livello del cimitero, un dato per noi importante per poter comprendere la causa dell’umidità presente sulle strutture”.
Una causa che arriva da lontano, come riferito dall’ing. e storico D’Alessio: “L’anomala presenza di umidità va imputata all’intervento eseguito a inizio degli anni ’30 su uno scannafosso che in origine era aperto e aveva la funzione di arieggiare la parete, ma in seguito è stato chiuso per creare il marciapiede, finendo per diventare l’improprio scolo dell’acqua piovana da via Col di Lana” ha spiegato. I primi danni dell’umidità, come appreso, risalgono già ai primi anni ’50: “Abbiamo trovato una lettera del 1953 inviata al Comune da una famiglia proprietaria di una delle cappelle oggi maggiormente interessata dai danni che segnalava la presenza di un’infiltrazione, questo per fare capire da quanto tempo l’acqua sta ‘lavorando’ da questo scolo”.
L’intervento di manutenzione prevede diverse fasi: si partirà dal cunicolo dove sono previste la posa e l’allacciamento di nuove tubazioni, quindi verranno sigillati i varchi che immettono le acque piovane all’interno, infine saranno realizzati dei collegamenti esterni per garantire (e mantenere) il ricambio d’aria all’interno del cunicolo. “Accanto questi interventi idraulici – hanno concluso i professionisti – si interverrà per risolvere i problemi di staticità del solaio e per bonificare gli intonaci danneggiati”.