Legambiente. Lecco: qualità dell’aria in netto miglioramento

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Damiano Di Simine, responsabile scientifico di Legambiente Lombardia
Damiano Di Simine, responsabile scientifico di Legambiente Lombardia

Generale miglioramento relativo alle polveri sottili

Il traffico veicolare e le emissioni zootecniche restano le principali cause dell’inquinamento che opprime le città padane

LECCO – Il 2023 si conclude con notizie positive riguardo all’inquinamento atmosferico, in particolare per quanto concerne le polveri sottili, considerate responsabili di molte patologie legate allo smog. A comunicarlo è Legambiente che sottolinea come “in Lombardia, l’anno appena trascorso sarà ricordato come quello con la migliore qualità dell’aria mai registrata, grazie al monitoraggio costante effettuato dalle centraline di ARPA Lombardia”.

Questo significativo miglioramento arriva dopo diversi anni di dati sfavorevoli, che facevano presagire una situazione stagnante. Oltre alle condizioni meteorologiche eccezionali, che hanno contribuito al cambiamento, è essenziale valutare se il 2023 rappresenti un reale miglioramento a lungo termine o sia un evento isolato.

Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia, accoglie con cauto ottimismo i segnali di miglioramento ma sottolinea “la necessità di politiche più incisive, in particolare riguardo alla mobilità sostenibile e alle emissioni agricole, per garantire un progresso continuo”.

Il miglioramento della qualità dell’aria, tuttavia, non è uniforme su tutto il territorio. Le città del quadrante nord-occidentale, comprese Lecco, godono di un’aria notevolmente migliorata, mantenendo medie annuali di Pm10 vicine a 20 microgrammi per metro cubo. Questo risultato è significativo, considerando che solo pochi anni fa la situazione era ben diversa.

Le città densamente urbanizzate come Varese, Bergamo, Como e Lecco hanno registrato un notevole calo delle giornate con aria irrespirabile, rispettando i parametri normativi europei. Tuttavia, la strada verso livelli di qualità dell’aria accettabili è ancora lunga, e occorre un impegno maggiore, soprattutto nelle politiche di mobilità e agricole.

Il dato più sorprendente emerge dalle città della Lombardia orientale, come Cremona, Mantova e Brescia, che continuano a lottare con livelli di inquinamento più elevati. La fonte principale di particolato primario è attribuita alla combustione di legna per riscaldamento domestico, suggerendo che il miglioramento potrebbe derivare da un uso più responsabile degli impianti termici.

La situazione peggiore si riscontra nella pianura lombarda orientale, dove le emissioni zootecniche persistono insieme al traffico veicolare, contribuendo alla formazione di particolato secondario. Le città come Milano, Monza e Pavia, nonostante un miglioramento, rimangono al di sopra dei limiti raccomandati dall’OMS.

Damiano Di Simine, responsabile scientifico di Legambiente Lombardia, sottolinea l’importanza di affrontare seriamente le emissioni zootecniche, una fonte finora sottovalutata. “La riduzione del numero di animali negli allevamenti è considerata una strategia necessaria per mitigare l’inquinamento di acqua, aria e suolo in una regione con una concentrazione significativa di animali allevati”, chiosa Di Simine.

grafico legambiente qualita aria 2023
Dati consuntivi 2023 sulla qualità dell’aria in Lombardia (fonte: Legambiente Lombardia)