Un progetto verde per la Cava Mossini: diventerà sede del nuovo depuratore

Tempo di lettura: 4 minuti
Uno schizzo evocativo dell’Anfiteatro Verde ipotizzato presso Cava Mossini
Uno schizzo evocativo dell’anfiteatro verde ipotizzato presso Cava Mossini

Al vaglio una proposta per la riqualificazione della Cava Mossini e di frazione Ponte Azzone Visconti

“Un’area altamente degradata a seguito di attività antropiche non recenti  potrà essere finalmente rimodellata e riconsegnata all’intera comunità creando una sorta di anfiteatro erboso”

GALBIATE – Realizzare il nuovo depuratore nell’ex Cava Mossini, riqualificando così un’area degradata e dismessa da anni. E’ il progetto perseguito da Lario Reti Holding che ha commissionato uno studio di prefattibilità per l’individuazione del sito in cui realizzare un impianto di depurazione delle acque reflue da 180.000 abitanti, equivalenti al servizio dell’intera zona centrale della provincia.

Il Consiglio di amministrazione dell’Ufficio d’ambito di Lecco, azienda speciale della Provincia di Lecco, supportato dai rappresentanti dei Comuni, in particolare Galbiate, Malgrate, Pescate e Lecco, e dei Parchi Adda Nord e Monte Barro, condivide la proposta di procedere con lo sviluppo del progetto di fattibilità tecnica ed economica e dell’ipotesi localizzativa del nuovo impianto nell’area della Cava Mossini.

Cava Mossini progetto

Una linea sposata anche nel piano d’ambito approvato dal Consiglio provinciale di Lecco che, previo il parere favorevole della Conferenza dei Comuni dell’ATO di Lecco, ha fatto proprie le proposte per l’ottimizzazione economica, funzionale e gestionale del sistema depurativo lecchese, prospettate dal piano di razionalizzazione commissionato da Lario Reti Holding al Politecnico di Milano e finalizzato a superare l’eccessiva frammentazione degli impianti.

Un nuovo importante schema depurativo è subordinato, infatti, all’eventuale ricollocazione del depuratore di Lecco in una nuova area, che ne consenta l’ampliamento e quindi ne migliori la funzionalità a presidio sovracomunale. Il piano di razionalizzazione ha sviluppato alcune ipotesi in funzione delle aree disponibili e delle innovazioni adottate: una nuova tecnologia e una superficie di circa due ettari consentirebbe la dismissione dei depuratori di Mandello, Ballabio e Barzio, mentre un’area di doppia estensione permetterebbe di dismettere anche il depuratore di Valmadrera.

Cava Mossini

La linea comune degli Amministratori locali verso questo sito è motivata dalla possibile sinergia dell’intervento di miglioramento del sistema di depurazione con la messa in sicurezza e la qualificazione paesaggistica di cava Mossini, storici obiettivi del territorio.
“Il nuovo impianto non solo consentirà un trattamento più performante rispetto agli attuali impianti esistenti, – commenta Marco Bonaiti, presidente dell’Ufficio d’Ambito di Lecco – con sicuri vantaggi per la qualità delle acque del Lario, del Fiume Adda e dei Laghi di Garlate e Olginate, ma dovrà rispondere ai più moderni criteri di sostenibilità ambientale e di economia circolare: non sarà un depuratore tradizionale, ma “una fabbrica verde”, che minimizzerà le emissioni e contribuirà alla transizione energetica”.

“Un’area altamente degradata a seguito di attività antropiche non recenti – dichiara Alessandra Hofmann, presidente della Provincia di Lecco – potrà essere finalmente rimodellata e riconsegnata all’intera comunità creando una sorta di “anfiteatro erboso”: un giardino visibile dall’Adda e dal Lario che porta verso il Parco Regionale del Monte Barro ed area verde a disposizione della collettività”.

Lario Reti Holding è stata quindi incaricata di avviare un dettagliato processo di verifiche tecniche ed amministrative, che verteranno in primo luogo sulla possibilità di garantire la piena idoneità dell’area, identificando inoltre i confini e le specifiche del progetto.
“La presenza di due Parchi Regionali tra gli Enti promotori di questa soluzione pone vincoli
tutelanti sul progetto, – affermano Paola Golfari, presidente del Parco Monte Barro e
Francesca Rota, Presidente del Parco Adda Nord – Inoltre garantirà la scelta di tecnologie
depurative all’avanguardia e sostenibili, che faranno sì che il nuovo impianto sia
completamente integrato e in armonia con l’ambiente circostante, con particolare
attenzione anche ai vicini reperti archeologici di Monte Castelletto”.

Al termine delle verifiche tecniche e amministrative, gli Enti promotori ne condivideranno i
risultati con le comunità locali. L’augurio conclusivo e corale proviene dai sindaci Piergiovanni Montanelli (Galbiate), Flavio Polano (Malgrate), Dante De Capitani (Pescate) e Mauro Gattinoni (Lecco):  “L’ipotesi di Cava Mossini è stata accolta positivamente da ogni soggetto coinvolto: siamo sicuri che il progetto troverà ampi consensi anche tra coloro che vivono nella zona interessata e che potranno in prospettiva apprezzare e fruire al meglio delle opere di rinaturalizzazione che verranno realizzate”.