Dervio. Mensa scolastica: in arrivo una nuova gestione di qualità

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Mensa Pixabay
(foto archivio)

Sarà la cooperativa Larius a occuparsi del servizio per il nuovo anno scolastico

Al primo posto messa la qualità dei pasti, con obbligo di cucinare in loco senza trasportare cibo precotto

DERVIO – Per il nuovo anno scolastico a Dervio c’è aria di cambiamenti ai fornelli: il servizio di mensa scolastica sarà gestito dalla cooperativa Larius, vincitrice della gara dall’appalto bandita dal Comune, che ha spiccato sulle altre cinque diverse ditte invitate.

Nello scegliere l’offerta, la commissione specifica ha tenuto conto di criteri finalizzati al miglior servizio possibile per i bambini. In particolare l’Amministrazione nel bando ha messo come requisiti fondamentali la preparazione del cibo nella cucina dell’asilo di Dervio e l’aggiudicazione è avvenuta non in base a criteri economici ma in base a qualità proposta e parametri nutrizionali.

Particolare attenzione è infatti stata posta al piano e alla modalità di produzione (conservazione, organizzazione del centro di cottura, preparazione, cottura, confezionamento e organizzazione della distribuzione), alla frequenza e modalità di consegna delle materie prime; al piano degli approvvigionamenti e al piano della gestione delle diete sanitarie e dei pasti alternativi per i menù etico-religiosi ed etnici, proposte di alimenti DOP, IGP, prodotti provenienti da coltivazioni biologiche e prodotti a Km zero.

“La mensa di Dervio negli anni ha funzionato molto bene grazie all’impegno dei cuochi Roberta Dell’Oro e Giuseppe Ongania a cui va l’apprezzamento della comunità – spiega il sindaco Stefano Cassinelli – ma in vista di un pensionamento e della funzionalità del servizio con le nuove regole anche Dervio ha dovuto scegliere l’appalto esterno. L’obiettivo nel costruire la gara d’appalto è stato quello di mettere al primo posto la qualità del servizio pianificando il menù secondo le linee guida di Ats Brianza e inserendo anche menù per occasioni speciali come quello del Natale, mettendo anche l’obbligo per la ditta di cucinare nei locali di Dervio e non ammettendo che si potesse trasportare cibo precotto da altre cucine”.