Team Bmx, la famiglia Laddaga: quando la velocità è nel DNA

Tempo di lettura: 2 minuti

Corrono in pista papà Matteo con i figli Sebastian e Liam

“Da una parte è una grande fatica seguirli, ma dall’altra parte è una bellezza poter stare sempre insieme e divertirci”

GARLATE – La Bmx Garlate è indubbiamente il fiore all’occhiello del movimento bmx non solo in Lombardia ma anche a livello nazionale. Sulla pista di Garlate si allenano circa un centinaio di riders, giovani, master ed anche tra nuclei familiari. All’interno dei numerosi tesserati del team garlatese del presidente Andrea Radaelli, figurano anche alcune situazioni familiari, davvero curiose, quanto interessanti.

Un esempio è la famiglia Laddaga, residente a Oggiono. Corre il papà Matteo dal 2021 in casa garlatese, partecipando alle gare Over 40 nel cruiser (che si è avvicinato a questo mondo vedendo all’opera il figlio maggiore che accompagnava agli allenamenti). Poi ci sono i figli Sebastian, di 9 anni, che frequenta la 4^ elementare presso la Scuola Parentale a Nava, ed Liam, 5 anni (apripista) che frequenta l’ultimo anno del progetto Outdoor al Baby Parking di Nibionno.

“Da una parte è una grande fatica seguirli, ma dall’altra parte è una bellezza poter stare sempre insieme e divertirci. La passione è nata grazie a Sebastian, che durante una vacanza in Trentino, andava sempre a girare su una pista di pump track. Al ritorno a casa abbiamo scoperto la pista del Garlate, e da lì, è partito il tutto. Devo ringraziare la Bmx Garlate per la loro disponibilità, ma soprattutto, per le loro capacità, tecniche, agonistiche ed umane, nel gestire il tutto” commenta il papà Matteo.

“Sebastian non vuole dirmi cosa vuole fare da grande, dice che é un segreto. Mentre Liam ormai ha deciso, vuole fare il pilota di formula 1. Personalmente – conclude Matteo – per adesso ci gustiamo questi momenti in famiglia. Come padre sono contento perché sto con i miei figli, fanno una specialità nella quale trovano divertimento, fanno aggregazione, si sfogano, e poi hanno la possibilità anche di incitare il papà quando corre”.