Teleriscaldamento: confronto in Comune con Silea

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LECCO – Un’affollata sala consiliare ha ospitato giovedì sera la discussione incentrata sul tema rifiuti, la cui gestione è attualmente in mano alla società Silea Spa che ha richiesto la proroga della gestione del servizio in house providing per altri 12 anni, fino al 2029.

Oltre ai consiglieri della specifica commissione e il Sindaco di Lecco Virginio Brivio in aula erano presenti diversi esponenti del Coordinamento Lecchese Rifiuti Zero, fortemente contrario al progetto di teleriscaldamento, che non ha nascosto i propri dubbi, fornendo  un’alternativa.

A Mauro Colombo, amministratore unico di Silea Spa, il compito di fare i via preliminare il punto sulla situazione attuale: “Oggi Silea gestisce il ciclo integrato dei rifiuti per gli 88 Comuni della Provincia di Lecco e per due Comuni della Provincia di Como, stando ai calcoli effettuati entro il 2017 il nostro servizio coprirà tutto il bacino di utenza della nostra Provincia. Lo scorso anno inoltre – ha specificato Colombo – Regione Lombardia ci ha rilasciato L’Aia, ovvero l’Autorizzazione Integrata Ambientale, secondo la quale Silea è autorizzata alla gestione del termovalorizzatore di Valmadrera fino al giugno 2030: con un’autorizzazione così lunga abbiamo quindi pensato di proporre una affidamento più lungo, così è nata la proposta di prorogare il servizio”.

4 milioni e 48 mila euro il costo attuale dei servizi di raccolta rifiuti, del trasporto e dello spazzamento strade. Previste possibili riduzioni (5%) sugli attuali costi di raccolta e smaltimento, come specificato da Colombo: “Naturalmente la nostra proposta è supportata da un piano finanziario di previsione che dovrà essere aggiornato ogni tre anni”. Toccato anche il punto teleriscaldamento: “Le disposizioni erano quelle di presentare un progetto definitivo per l’attività di teleriscaldamento, noi venti giorni fa abbiamo assegnato l’incarico tramite gara ad una società svizzera che ci fornirà un progetto in 120 giorni dalla data di assegnazione. Inutile dire che lo scenario comprensivo di teleriscaldamento apre orizzonti tutti nuovi, in cui rientrerebbero investimenti mirati e la possibilità di avere una solidità di bilancio importante”.

 

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Per conto suo, il Coordinamento Lecchese Zero Rifiuti ha ben sottolineato la propria posizione: “Non siamo contrati al teleriscaldamento in sé, ma a quello fatto a rifiuti. L’Aia rilasciata a Silea dalla Regione ha di fatto concesso alla società di utilizzare il forno alla massima potenza: per farlo deve per forza passare al teleriscaldamento. Si tratta quindi di un atto dovuto” ha spiegato Gianni Gerosa.

A non convincere il comitato Zero Rifiuti è poi il fatto che per sfruttare al massimo la potenza del forno inceneritore sarebbero bruciati rifiuti provenienti da fuori Provincia: “I rifiuti residuali sono leggermente superiori al 50% di capacità complessiva del forno – ha spiegato Gerosa – i rifiuti bruciati dall’inceneritore vengono da un’altra parte. Su questa e altre questioni relative all’impatto ambientale dell’inceneritore abbiamo mandato a Silea due richieste via mail ma non abbiamo mai ottenuto risposta”.

“Di fatto non siamo né contro Silea né contro il teleriscaldamento in sé” ha ribadito Gerosa. E’ stata Raffaella Zingon, della Rete Rifiuti Zero Lombardia ad avanzare le possibili alternative al progetto del teleriscaldamento: la cosiddetta strategia rifiuti zero, teorizzata da un chimico americano, un metodo virtuoso di gestione dei rifiuti. “Il rifiuto non è solo la pattumiera, ma lo scarto – ha spiegato Zingon – quindi la questione è avanzare proposte per avere zero scarti. Vorremmo promuovere presso le diverse amministrazioni e le aziende lo sviluppo della filiera del riciclo” ha concluso Raffaella.

Sull’argomento si tornerà nel corso di una prossima commissione, ma la decisione finale spetterà al Consiglio Comunale.