Sub morto nel luganese, il lecchese Casati racconta il recupero

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    Gigi Casati_2016
    Gigi Casati

     

    LECCO – C’è un eco lecchese nel tragico incidente alla sorgente Bossi, in territorio di Arogno nel luganese, dove sabato 9 gennaio ha perso la vita uno sub speleologo di 39 anni della provincia di  Alessandria, impegnato con altri due compagni nell’esplorazione della nota grotta.

    I tre si erano immersi nella sorgente Bossi ma a riemergere, nel pomeriggio di sabato, erano stati solo due sub speleologi. A quel punto la preoccupazione per il terzo compagno, rimasto intrappolato nella grotta, ha portato a dare l’allarme. Sul posto oltre una quarantina di soccorritori, in un impegnativo intervento di recupero coordinato dalla Polizia cantonale.

    Tra di loro c’era anche il noto speleonauta lecchese Luigi (Gigi) Casati, protagonista insieme ad un altro sub speleologo del recupero del corpo del 39enne, ritrovato e riportato in superficie nella nottata tra sabato e domenica.

    Raggiunto telefonicamente, Casati ha parlato di un intervento piuttosto complesso, dovuto soprattutto al peso del corpo oramai senza vita dell’uomo rimasto intrappolato. “La localizzazione –ha raccontato – è stata immediata, più complicato il recupero. Il sub si era infilato in un canale laterale della grotta, piuttosto ostico e torbido, e il suo apparecchio a riciclo di gas era completamente allagato, circostanza dovuta al fatto che, quand’è svenuto, il boccaglio dev’essersi sfilato di bocca, facendo entrare l’acqua. Dunque il peso del corpo era aggravato dal macchinario allagato, che pesava circa 50 kg: riportarlo in superficie è stato difficile ma alla fine siamo riusciti”.

    Per l’esperto lecchese il tragico incidente è imputabile ad un errore di valutazione del sub speleologo, probabilmente non esperto della disciplina: “Si era infilato in questo vano laterale della grotta, notoriamente ostico per via delle acque spesso torbide. I suoi compagni invece avevano proseguito l’esplorazione tradizionale. Difficile dire cosa sia successo, ma una cosa è certa: occorre avere esperienza nel praticare questo tipo di immersioni, il rischio è sempre molto alto”.

    Casati è nato e vive a Lecco; ricchissimo il suo curriculm vitae nell’ambito della speleologia, anche subacquea, coronato da importanti riconoscimenti nazionali tra cui l’Onoreficienza a Cavaliere della Repubblica, conferitagli nel 2008 dal Presidente Giorgio Napolitano. Per maggiori informazioni visitare il suo sito web www. prometeoricerche.eu