LECCO – “Tre giorni di assoluta follia: sui ponti, per le strade e su Facebook. C’è chi ha sofferto le pene dell’inferno imbottigliato per ore nel traffico, c’è chi ha dovuto rinunciare ad un appuntamento, c’è chi ha sfruttato tutto questo per vomitare le più grosse nefandezze verso Sindaco-Anas-Assessore-Uffici Comunali-Vigili-Polizia-Carabinieri e chi più ne ha, più ne metta.
La frustrazione e la rabbia sono stati d’animo “giustificabili” magari dopo una giornata al lavoro. Non giustificate, invece, le pesanti offese che ho letto a migliaia su FB. Non dico che chi ho appena citato non abbia responsabilità per quanto è successo. Ognuno, in minima parte, avrebbe potuto fare(chi prima, chi poi) qualcosa per evitare ciò che è accaduto.
Credo, però, che da tutto questo si debba trovare qualche spunto: che forse per fare 1km non si debba per forza prendere la macchina, che forse è arrivato il momento di FARE scelte coraggiose per la mobilità dolce, di pensare aree di interscambio tra mezzi pubblici e parcheggi, di organizzarsi con amici e colleghi per un carpooling….il tutto in una città che tra chiuso e cereda ha parecchio dislivello, ma tra maggianico e il centro ha una pista ciclabile lungo il lago.
Mi piacerebbe che nel prossimo piano triennale per le opere pubbliche ci sia la volontà politica di togliere qualche parcheggio per fare una ciclabile(esempio Viale Valsugana), ma so già che ci sarà qualcuno che si lamenterà per questo. Nel mio piccolo cercherò di usare meno la macchina e fare due passi in più che non mi fanno male di certo e di portare in consiglio e nelle varie commissioni, quanto appena enunciato.
Mi auguro, e credo che sia l’auspicio di tutti, che giorni come questi appena trascorsi non si ripetano più, nella speranza che qualcuno alzi la cornetta (o invii una mail) per pianificare INSIEME atti viabilistici preventivi”.