Le avventure in MTB della maestra “Steppo” incantano alunni e genitori

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LECCO – Sala del teatro di Belledo piena ieri sera, venerdì, dove numerosi genitori con i rispettivi figli, alunni della scuola Nazario Sauro (Germanedo) si sono accomodati per fare un tour virtuale tra Alpi, Appennini e mari.

Protagonista della serata ma maestra Stefania “Steppo” Valsecchi che dopo aver “accompagnato” gli alunni di 4^ nei suoi tour con spettacolari videoproiezioni, i racconti dei bambini ha mosso la curiosità di molti genitori che hanno chiesto alla maestra di organizzare una serata. Detto, fatto.

Venerdì sera la maestra Steppo ha emozionato tutti attraverso le sue numerose avventure in sella alla sua muontain bike.

Dal molo di Trieste in bici lungo tutto l’arco alpino fino a Ventimiglia, poi via, verso gli Appennini, partendo dal Monte Bianco, la Steppo li ha ha raggiunti e poi giù fino all’Etna in unica pedalata di 22 giorni. E poi ancora, un salto in Himalaya e uno sulle Ande, sempre rigorosamente in MT.

“Che senso avrebbe aver vissuto tutta questa meraviglia, questo incanto se lo tenessi solo per me? La gioia condivisa è gioia doppia; la fatica condivisa è fatica a metà! Se mi è data l’energia per fare queste cose, è perchè la loro bellezza sia diffusa e faccia gioire anche quelli che incontro, penso”, dichiara la maestra Steppo.

E quando qualcuno obietta: “Si ma tu hai il fisico”, lei prima risponde con ironia: “Che fisico? Son bassa 1,55 m e peso 48 kg! Poi, più seriamente aggiunge. Ho subìto 7 fratture, lo spostamento di una vertebra cervicale, un piccolo trauma cranico e 156 punti di sutura nella gamba destra che rischiava l’amputazione per cancrena. Ogni volta è doloroso e pesante fino alle lacrime rimettersi in piedi e tutto questo patatrac si fa sentire ogni giorno. Ma se non possiamo scegliere gli eventi che viviamo, possiamo scegliere come viverli! E io ho scelto di vivere come se tutto fosse un miracolo. Poi la vera sfida non è camminare, sciare, pedalare alla alte quote: la vera sfida è trattenerne l’incantevole bellezza, lo stupore, la meraviglia ed impastarle nella vita di ogni giorno con energico entusiasmo perché divenga straordinaria quotidianità!”.