Incontro con la stampa questa mattina al Comando della Guardia di Finanza
Il colonnello Paolo Cussotto si presenta dopo il suo arrivo a Lecco
LECCO – Nato a Torino, classe 1961, sposato con tre figli, da tempo residente nel milanese e con quasi vent’anni di esperienza di comando: è in sintesi il ritratto del colonnello Paolo Cussotto, dalla scorsa settimana alla guida della Guardia di Finanza provinciale di Lecco.
Il nuovo comandante a giunge a Lecco dopo l’incarico al comando regionale di Firenze, dove ha lavorato nell’ultimo biennio. “Ho appreso con grande gioia il trasferimento a Lecco, è per me un incarico di grande responsabilità e prestigio – ha spiegato il col. Cussotto nell’incontro di martedì mattina con la stampa – la prima percezione è quella di un territorio molto sensibile all’aspetto istituzionale e di un’ottima intesa pregressa con tutti gli organi deputati a garantire la sicurezza sul territorio. Sono basi solide con cui poter lavorare bene”
Entrato in accademia nel 1980, laureato in giurisprudenza e scienze della sicurezza economico finanziaria, il col. Cussotto ha condotto, nel corso della sua carriera in Guardia di Finanza, il nucleo di Como, il gruppo di Monza, il comando provinciale di Lucca, per otto anni ha servito l’ambasciata italiana a Brasilia come esperto di polizia economico finanziaria, infine l’incarico al comando regionale di Firenze.
Lo hanno affiancato in conferenza stampa il comandante del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria, il tenente colonnello Antonio Gorgoglione, e il comandante del Gruppo di Lecco, il maggiore Domenico Peluso.
“C’è un economia ‘sana’, che rappresenta la stragrande maggioranza del tessuto economico, imprese laboriose e serie. Questo è quello che ho potuto costatare ovunque sono stato – ha spiegato il nuovo comandante provinciale – Ma in ogni economia ci sono problematiche fisiologiche che possono sfociare nella patologia. Per aiutare le imprese sane dobbiamo sconfiggere la cattiva concorrenza, che fa danno agli onesti, e gli evasori totali, aziende o singoli contribuenti, che fanno il male di tutti”