LECCO – “Il nostro 1° maggio deve essere un giorno di festa, ma soprattutto di lotta e di denuncia“. I sindacati scendono in Piazza nel giorno della Festa dei Lavoratori: in tanti, martedì pomeriggio, hanno voluto presenziare all’iniziativa, promossa da Cgil, Cisl, Uil e patrocinata dal Comune di Lecco.
Il pomeriggio ha preso il via presso il Monumento dei Caduti sul lavoro di Largo Caleotto, con una cerimonia in onore delle vittime sul lavoro. Quindi il corteo si è spostato in Piazza Cermenati, in centro città, dov’è stato organizzato un momento musicale con gli ospiti dei campi di accoglienza.
Dopo la musica e prima dell’esibizione dei Luf l’intervento dei sindacati, che quest’anno hanno dedicato la Festa del Primo Maggio alla sicurezza sul lavoro. “Non è un paese civile quello dove un uomo esce per andare a lavorare e non sa se la sera potrà tornare a casa” ha dichiarato più volte Wolfango Pirelli, presidente della Cgil Lecco “la sicurezza sul lavoro è un tema attuale e delicato, che necessita risposte oggi più che mai”.
Sul palco di Piazza Cermenati si sono alternati diversi interventi, tra cui quello di Enzo Mesagna, presidente del Comitato di Controllo Inail Lecco: “Da Costituzione il lavoro rappresenta un valore che tutti noi siamo chiamati a tutelare sotto diversi profili, e tra questi c’è la sicurezza. Nonostante la norma ancora troppe sono le malattie professionali, gli infortuni e gli incidenti anche mortali sui luoghi di lavoro, indice che c’è ancora molto da fare”.
I dati dell’Inail, ha ricordato Mesagna, parlano di una diminuzione delle denunce di infortunio con esito mortale in Italia: “Da 1.370 morti bianche nel 2012 siamo passati a 1.029 nel 2017, ma ancora oggi parliamo di un valore troppo alto”. In Lombardia nel 2017 ci sono stati 139 infortuni mortali, 5 dei quali nel lecchese e nella nostra Provincia nei primi tre mesi del 2018 si sono già verificati due incidenti mortali sul lavoro. “C’è ancora tanta strada da fare – ha concluso Mesagna – il lavoro è sinonimo di sicurezza e salute. Serve un’azione corale che trovi istituzioni, imprese, sindacati e lavoratori uniti in questa grande sfida”.
A nome dell’amministrazione comunale è intervenuto Riccardo Mariani, assessore alle Politiche Sociali: “Un territorio in cui la percentuale di disoccupati e inoccupati resta comunque alta, è un territorio che mette a rischio la propria stabilità e coesione sociale innanzitutto. Il lavoro è infatti il legame più forte e diretto che un cittadino possa avere con la società di cui fa parte; l’occupazione e l’autonomia economica sono garanzia di libertà e di autodeterminazione. È il lavoro a incarnare il sentimento di cittadinanza di
ciascuno, italiano o straniero che sia e fino a quando non verrà compreso sino in fondo che la sicurezza e la salute sui luoghi di lavoro sono un investimento e non un costo, non si faranno mai veri passi in avanti”.
E’ quindi toccato a Wolfango Pirelli: “E’ giusto e importante aver dedicato questo 1 maggio ai temi della sicurezza sul lavoro, decidendo per una volta di non fare uno sciopero solo dopo che è successo qualcosa ma di denunciare questa situazione ben prima che ciò avvenga. I dati – ha dichiarato Pirelli – sono già in questi primi quattro messi 2018 drammatici: spesso per le imprese tagliare sulla sicurezza è il primo risparmio che pensano di fare. Lo hanno fatto con la crisi e continuano a farlo ora che forse non c’è più”.
Pirelli ha proseguito: “C’è bisogno di alzare il livello dello scontro, del confronto e della proposta, dire esplicitamente ciò che non va e ciò che vogliamo. Ad esempio, non vogliamo una formazione insufficiente, inutile o scaricata sugli enti bilaterali, ma una formazione di qualità che metta in condizioni lavoratori e lavoratrici di affrontare l’argomento. Parliamo poi del controllo: in Lombardia nel 2017 sono state controllate solo 29 mila imprese su 560 mila. C’è bisogno di più controlli, di ispettori. Quindi parliamo di sicurezza: deve crescere cultura da parte delle imprese. Ma l’altra faccia della medaglia è la precarietà, che deve tornare ad essere di nuovo la grande battaglia del sindacato, anche a Lecco. Nonostante la ripresa anche nella nostra Provincia le imprese continuano ad assumere prevalentemente lavoratori precari, uno su quattro a tempo indeterminato. Ma se non si fanno assunzioni di qualità come si fa a garantire sicurezza e reddito?”.
“Chiediamo il rilancio di un piano straordinario per la sicurezza e per le assunzioni a tempo indeterminato. Le imprese continuano ad assumere meno e chiedono a chi già lavora di fare gli straordinari, di lavorare i giorni di festa, come questo. Riteniamo grave, gravissima la decisione di far tenere aperti i supermercati e i centri commerciali il 1° maggio, costringendo migliaia di persone in tutta Italia a lavorare“.
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“Questa per noi è una giornata di festa, ma non è solo un rituale. Deve essere una giornata di denuncia, di lotta e di impegno” ha concluso Pirelli.
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