Omicidio ripreso dalle telecamere. Il sindaco: “Serve un tavolo sulla stazione”

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Dall’area della stazione parte almeno una richiesta d’intervento delle forze dell’ordine ogni giorno

La zona è coperta di telecamere che avrebbero ripreso l’omicidio del 23enne

CALOLZIOCORTE – Via Galli e via Stoppani sono sorvegliate dalle telecamere installate dal Comune, il sottopassaggio della stazione e le banchine da quelle di Rete ferroviaria italiana. L’omicidio del 23enne Malcolm Mazou Darga, accoltellato nel primo pomeriggio di ieri, è avvenuto in una delle zone di Calolzio più problematiche per via del degrado, che però è anche l’area più controllata della città.

“Abbiamo spostato il comando di Polizia locale nella zona della stazione perchè fosse un presidio di sicurezza, tutta l’area è coperta da telecamere. Non è bastato”. Le parole del sindaco Marco Ghezzi trasudano esasperazione. Al di là del tragico episodio – che verrà chiarito solo al termine delle indagini se si sia trattato di un agguato premeditato che sarebbe potuto accadere in qualsiasi altro luogo o se effettivamente sia legato all’ambiente della stazione calolziese – infatti, resta la preoccupazione per l’area delicata.

“Sono davvero dispiaciuto per quanto accaduto, sono vicino ai parenti del ragazzo”, dice il primo cittadino. La famiglia di Malcolm, composta da cinque persone, si era trasferita da Airuno all’appartamento di via Fratelli Cervi, a poche centinaia di metri dal luogo dell’aggressione, da un paio di settimane e le pratiche per il cambio di residenza erano ancora in corso.

La sicurezza in stazione. L’appello del sindaco e la preoccupazione dei gruppi all’opposizione

“La stazione di Calolzio è un problema, lo sappiamo tutti – commenta Ghezzi -, nel corso degli anni abbiamo avuto numerosi incontri con i Prefetti che si sono succeduti, qualcuno di loro aveva sollecitato più volte Trenord e chi gestisce la ferrovia perchè venissero messe in campo misure più stringenti. Serve un intervento radicale per cercare di risolvere la situazione”.

Dalla stazione – crocevia dello spaccio fra le province di Lecco e Bergamo – parte almeno una chiamata alla forze dell’ordine al giorno. “Le persone hanno paura a frequentarla – continua il sindaco, che auspica l’apertura di un tavolo di lavoro istituzionale -. L’omicidio avvenuto ieri è un fatto gravissimo, ma la stazione di Calolzio è teatro quotidiano di fatti che la rendono un’area poco vivibile. Servono risposte che non possono essere date soltanto dall’amministrazione comunale e dai cinque agenti di polizia locale. Mi aspetto che ci sia un intervento da parte di chi ha più potere rispetto a me, almeno per discutere delle problematiche”.

I gruppi di opposizione attaccano l’operato della Giunta: “Tra i 24 Comuni che hanno sottoscritto l’accordo del progetto “stazioni sicure”, Calolziocorte non figura. Perché? – affonda Diego Colosimo, capogruppo di CambiaCalolzio – Forse che la nostra Amministrazione Comunale si è chiamata fuori nonostante le criticità che anche presso la nostra stazione si sono verificate? Speriamo che così non sia. Ora la sicurezza della stazione, come già più volte richiamato non dipende solo dalla presenza più assidua delle forze dell’ordine, ma dal fatto che Trenord ha chiuso la biglietteria, che il bar ha cessato l’attività, che lo spazio antistante è più che degradato… I non luoghi, come è lasciata attualmente la stazione ferroviaria, non favoriscono di certo la trasmissione di sicurezza e socialità”. Alessandro Ratti  del gruppo Calolziocorte BeneComune, ha condiviso ognuno una riflessione: La tragedia in stazione richiede risposte reali, non solo colpevolizzazioni delle politiche passate. Promesse di cambiamento sono state fatte, ma le parole senza azioni rimandano alla triste verità di ‘tutto cambia perché nulla cambi’. La comunità è stanca di articoli autocelebrativi inutili e selfie da bar. Vogliamo leggere di Calolzio come una città più sicura”.
Anche la capogruppo di Calolzio BeneComune Sonia Mazzoleni ha diramato un comunicato stampa per chiedere soluzioni immediate.

Le immagini delle telecamere di videosorveglianza

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Le telecamere installate in via Stoppani a Calolziocorte

Le immagini registrate dalle telecamere del Comune e della Stazione sono state acquisite e passate al setaccio dalle forze dell’ordine. Al momento, date le indagini in corso, restano coperte dal segreto, ma saranno fondamentali – insieme alla testimonianza della mamma di Malcolm Mazou Darga – per ricostruire l’aggressione che ha portato alla morte del 23enne e per rintracciare i suoi assassini.