Robbiani risponde all’invito ironico a indossare l’elmo cornuto per andare in guerra con la minoranza
“Suggerisco a Castelli di trovare qualcuno più capace e in grado di vivere il ruolo di consigliere comunale con passione e senza preconcetti ideologici e culturali”
MERATE – “Gino del Boca chi? Quello che ha dato del coglione a tutti gli elettori della
Lega? Ma sì, in fondo un bravo ragazzo, mi sta anche simpatico, ma dal punto di vista
politico ed amministrativo non ci siamo. Uno così nel Carroccio non potrebbe fare
nemmeno il portinaio della sede”. Non le manda a dire, come nel suo stile che non a caso
gli è costato i rimbrotti del gruppo di minoranza Cambia Merate e del circolo meratese del
Pd, l’assessore Andrea Robbiani, accusato dall’opposizione di centrosinistra di aver usato
nell’ultimo consiglio comunale termini troppo duri, irrispettosi e fuori dalle logiche di un normale dibattito democratico.
L’episodio è ormai noto a tutti e riguarda le frasi rivolte lunedì scorso al consigliere Patrizia Riva al termine della discussione sull’interrogazione relativa alla posa della fibra ottica nella frazione di Cassina Fra Martino.
Parole che, oltre alla reprimenda di Cambia Merate, gli sono valse l’ironia del Pd che ha invitato l’assessore a sfoggiare l’elmo cornuto per prepararsi alla guerra con la minoranza.
“Purtroppo Del Boca parla per slogan e frasi fatte – puntualizza Robbiani che non ha certo
lasciato cadere le accuse. Dovrebbe preoccuparsi maggiormente del suo partito, che al
livello nazionale è ormai schiacciato dall’alleanza con i 5 Stelle, mentre qui in provincia e
sui nostri territori vive una profonda crisi di identità politica e amministrativa. Un “non
partito”, nel quale uno come Del Boca può anche rischiare di apparire uno statista”.
L’ex sindaco, alla guida della città dal 2009 al 2014, etichetta poi come un giochino che
“ha gli anni di Noè” il tentativo di legare le sue fuoriuscite in consiglio a una “sofferenza
generata dall’obbligata convivenza con il sindaco”. “Cercare di mettere un assessore contro
il sindaco è uno stratagemma logoro. Niente di nuovo sotto il sole. Al segretario dei Dem
mancano le basi per fare politica” aggiunge senza mezze misure.
“Sono preoccupato per il suo capogruppo Aldo Castelli, che deve provare a fare opposizione tenendo a bada un consigliere come Del Boca che fa battute da avanspettacolo e un altro consigliere, Patrizia Riva, che ogni volta che partecipa al consiglio comunale lo fa sempre con l’aria spazientita di quella che ha appena ricevuto l’invito per andare a Stoccolma a ritirare il Nobel per la letteratura, ma gli tocca ascoltare noi poveri bifolchi di campagna. Basti pensare che negli ultimi consigli comunali, su qualsiasi argomento, ha saputo solo esprimere disappunto per il ritardo nel nostro agire amministrativo, come se l’emergenza Covid non avesse inciso in alcun modo sulle attività amministrative. Secondo lei, avremmo dovuto pensare a dar priorità allo studio sul rischio idraulico, anziché fronteggiare l’emergenza. Mi permetto di suggerire ad Aldo Castelli, se effettivamente vuole continuare nei prossimi quattro anni a essere leader di un gruppo di opposizione serio e capace di interagire con noi su basi concrete e fuori da preconcetti ideologici, di chiedere a Del Boca e alla Riva di fare un passo indietro e di lasciare il posto a qualcuno più capace e in grado di vivere il ruolo di consigliere comunale con passione e senza preconcetti ideologici e culturali”.
Parole al vetriolo a cui segue un ulteriore ultimo affondo: “L’attuale gruppo di minoranza arriva dalla tradizione di Insieme per Merate, formazione politica che mi lasciò in eredità, nel 2009 quando perse le elezioni, una serie lunghissima di cantieri e opere pubbliche in stra-ritardo e fuori controllo sotto il profilo dei costi. Ci pensino bene prima di impartire lezioni di buona amministrazione, soprattutto a chi dovette lavorare cinque anni per mettere a posto i loro disastri”. Tornando a del Boca, Robbiani chiude l’argomento ricordando che: “Quando ho risposto alla signora Riva, che se vuole la guerra, da me l’avrà, era evidente che mi riferivo a una guerra di tipo amministrativo. Una semplice iperbole per rafforzare un concetto. Solo uno impreparato ed inesperto, può vedere in questa affermazione un retro pensiero minaccioso o violento”.