Cinema. “Cesare deve morire”

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I fratelli Taviani colpiscono ancora, ma questa volta con qualcosa di insolito e inaspettato. Qualcosa che – oserei dire – non è mai stato provato fino ad ora.
Ci trasferiamo nel carcere di Rebibbia dove i detenuti si improvvisano attori in base a un progetto istituito dal carcere stesso. Devono interpretare il Giulio Cesare di William Shakespeare.
Interessante il contrasto secondo cui le scene attuali sono a colori, mentre quelle dei mesi precedenti riguardanti la preparazione dello spettacolo vengono proposte in bianco e nero.
I fratelli Taviani erano certamente consapevoli delle numerose testimonianze, in gran parte documentaristiche, che anche in Italia hanno mostrato a chi non ha mai messo piede in un carcere come il teatro rappresenti un strumento fondamentale per il percorso di reinserimento del detenuto.
Ottima la scelta del Giulio Cesare. Già nel 1964 si diceva “Shakespeare nostro contemporaneo”. Ed è proprio così. Le parole dei suoi drammi sono attualissime e il film vuole dimostrare come possano essere riutilizzate ai giorni nostri in varie realtà, come proprio quella del carcere. Ogni detenuto ‘sente’ e dice le battute come se sgorgassero dal suo intimo.
Un applauso particolare va a questi uomini, questi detenuti che mostrano in pubblico la loro faccia e anche la loro fedina penale (sovrascritta sullo schermo).

 

 

La frase. “Da quando conosco l’arte, questa cella è diventata una prigione”.

 

Curiosita. Orso d’Oro per il Miglior film al Festival di Berlino 2012.

 

Scheda del film.
Regia: Vittorio Taviani, Paolo Taviani
Paese: Italia
Anno: 2012
Durata: 76’
Genere: documentario
Attori: i detenuti del carcere di Rebibbia

 

 

Trama.
Una docufiction che segue i laboratori teatrali realizzati dentro il Carcere di Rebibbia dal regista Fabio Cavalli, autore di versioni di classici shakespeariani interpretate dai detenuti. Si seguono le loro prove e la messa in scena finale del Giulio Cesare, ma anche le vite dei detenuti nelle loro celle.

 

 

Trailer

 

Francesca Numerati