Quarto Ponte, per Gattinoni “non può essere a senso unico”

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Mauro Gattinoni
Mauro Gattinoni, sindaco di Lecco

L’apertura del cantiere a Pescate non significa la fine dei giochi

Il sindaco: “Finché non si potrà percorrere anche in uscita da Lecco, per i lecchesi il ponte resterà un’opera a metà”

LECCO – “Il nuovo ponte sull’Adda non può restare un’opera a metà!”. Lo ha ribadito ieri, quando è stata posata la prima “pietra” per dare avvio ai lavori per il Quarto Ponte a Pescate, il sindaco di Lecco Mauro Gattinoni. Lo ha ribadito di fronte a tutte le autorità competenti, compreso il Ministro per le Infrastrutture Matteo Salvini. Ma lo aveva ribadito anche anni fa, nel 2021, durante il Consiglio comunale cittadino.

Da ieri mattina, venerdì, la grande e attesa opera olimpica che troverà collocazione a fianco del Ponte Manzoni ha preso il via, il cantiere Anas è cominciato e il primo cittadino ne riconosce il suo essere “un’infrastruttura strategica per decongestionare il traffico sulla SS36, ridurre incidenti, rendere più fluido lo scorrimento di persone e merci snellendo le code di Pescate, Garlate, Olginate, Galbiate, del Barro e Civate”.

“Ma attenzione – precisa Gattinoni – al momento si tratta di un ponte “a senso unico” in ingresso verso il Bione, perché per renderlo percorribile anche in uscita da Lecco occorrerebbe realizzare un raccordo lato Pescate, per cui al momento non si dispone di alcun progetto. Per questa ragione, fino a quando quel nuovo ponte non sarà percorribile anche in uscita, per i lecchesi resterà sempre un’opera a metà! Solo aprendo una nuova arteria in uscita si potranno infatti smaltire le code che tutte le sere intasano l’asse di corso Martiri, di via Pergola, della Meridiana e la Ballabio-Lecco, per non parlare delle code dei fine settimana!”.

Ingenti saranno i sacrifici che la città di Lecco dovrà sopportare per la realizzazione del Quarto Ponte, come il sindaco spiega: “Salteranno oltre 200 parcheggi al Bione, dovremo spostare il centro di raccolta rifiuti (circa 2 milioni di euro), aprire un nuovo ingresso al Centro Sportivo Bione e progettare nuove ipotesi per le sedi del Soccorso Alpino e della Protezione Civile. Un sacrificio necessario, ma che dovrà essere quanto meno giustificato da una risposta definitiva sul piano della viabilità in uscita”.

“Ho ben rappresentato da tempo questa esigenza a tutte le istituzioni preposte, che ora, finalmente, stanno dimostrando attenzione. Il mio impegno è e sarà totale perché arrivino alla svelta anche i fatti!”, conclude il primo cittadino.