Sanitari non vaccinati: nove quelli sospesi dall’azienda ospedaliera

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Oltre 800 gli accertamenti di ATS Brianza sui sanitari di Lecco e Monza che risultavano non vaccinati

Quaranta sono operatori della sanità pubblica lecchese. In ospedale nove sospesi, 17 riammessi dopo il vaccino

 

LECCO – Salgono a 816 gli atti di accertamento inviati finora dall’ATS Brianza al personale sanitario residente nelle province di Lecco e Monza che non risultava essere vaccinato, circa una ventina in più rispetto all’aggiornamento di inizio settembre.

Si tratta del dato complessivo delle procedure avviate dall’ente dall’entrata in vigore dell’obbligo vaccinale che hanno riguardato finora 110 operatori delle strutture della sanità pubblica di Lecco e Monza, 106 sanitari di strutture private convenzionate o accreditate al sistema sanitario nazionale e 15 operanti in farmacie e parafamacie.

Per la fetta più sostanziosa dei sanitari lecchesi e brianzoli “attenzionati” (ben 584) risulta ancora in corso di verifica – segno che le procedure sono ancora aperte – il datore di lavoro che di fatto dovrà provvedere, secondo la legge, a sospendere il lavoratore non vaccinato dal proprio incarico o trasferirlo ad altre mansioni.

In ospedale

Per quanto riguarda la sanità pubblica, un solo accertamento riguarda dipendenti di ATS Brianza, sono stati inviati invece 38 atti nei confronti di dipendenti diretti dell’azienda ospedaliera di Lecco (ASST).

Di queste procedure nove risultano ancora aperte, altre invece si sono chiuse con esito: di sospensione per 9 lavoratori, cambio mansione per 3 operatori mentre 17 sanitari sono stati riammessi in servizio dopo aver effettuato la vaccinazione.

402 sanitari sospesi in Lombardia

In tutta la Lombardia sono 402 i sanitari “no vax” al momento sospesi, la maggior parte (241) sono infermieri mentre 28 sono dirigenti. Ammontano invece a 449 gli operatori riammessi in servizio dopo la vaccinazione.