Crochi gialli per ricordare i bambini vittime della Shoah: il Parini rinnova l’impegno per la memoria in occasione del 27 gennaio
LECCO – A volte, un fiore può raccontare una storia. È il caso del ‘Progetto Crocus’, iniziativa promossa dalla Fondazione Heti – “Fondazione Irlandese per l’Insegnamento dell’Olocausto” –che ha coinvolto anche l’Istituto ‘G. Parini’ di Lecco. Un progetto educativo e simbolico che, attraverso la cura e la fioritura di crochi gialli, punta a trasmettere alle nuove generazioni il valore della memoria e il rigetto di ogni forma di odio e discriminazione.
Nel cortile interno dell’istituto di via Badoni, cinquanta bulbi piantati lo scorso autunno stanno per sbocciare. Il loro colore giallo richiama le stelle di Davide che gli ebrei furono costretti a indossare sotto il regime nazista. Ma non solo. Nella loro delicatezza, i crochi simboleggiano anche la speranza in un futuro di tolleranza e inclusione. “Quest’anno, in occasione dell’80° anniversario della Shoah, il nostro istituto rinnova il proprio impegno nel ricordare le vittime di una delle tragedie più drammatiche della storia”, spiega il professor Giorgio Bonfanti.
I numeri della Shoah parlano da soli. Più di un milione e mezzo di bambini furono vittime dell’orrore nazifascista. Non solo ebrei, ma anche piccoli appartenenti ad altre minoranze perseguitate, figli di oppositori politici, disabili e vittime di rappresaglie. Molti perirono nei campi di sterminio, altri nei ghetti, falcidiati da malattie e privazioni. Solo pochi riuscirono a sopravvivere, diventando testimoni di quell’orrore.
L’iniziativa si intreccia con le celebrazioni per la Giornata della Memoria, che si tiene il 27 gennaio, data in cui, nel 1945, le truppe sovietiche liberarono il campo di Auschwitz. Gli insegnanti del Parini proporranno attività didattiche e riflessioni incentrate sull’importanza della memoria e sul valore dei diritti umani. “La Giornata della Memoria rappresenta un’occasione imprescindibile per riflettere sull’importanza di valori come la tolleranza, il rispetto e la difesa dei diritti umani – prosegue Bonfanti – Stimolare consapevolezza e dialogo è fondamentale per evitare che l’odio e l’indifferenza possano ripetersi”.
Il messaggio è chiaro: ricordare il passato significa costruire un futuro migliore. E, in questo percorso, anche un piccolo croco può diventare un potente simbolo di speranza.