RUBRICA – La storia di Diego Armando Maradona mi ha fortemente colpito.
Appartengo alla generazione dei bambini che si sono innamorati del pallone anche grazie al genio assoluto di questo giocatore, immenso dal punto di vista tecnico e molto probabilmente il più talentuoso nella storia del calcio, amato incondizionatamente dal cuore caldo di Napoli.
Ha vissuto con grande intensità e, mettendo anche a nudo le sue debolezze, è stato spremuto come un limone da chi avrebbe dovuto tutelarlo e proteggerlo.
Nonostante abbia terminato di giocare venticinque anni fa, è sempre rimasto nell’immaginario come il giocatore più forte ed ora, che è morto, è riesploso un affetto immenso, perché lui aveva qualcosa di speciale e di diverso dai tanti campioni irraggiungibili, lui era con la gente.
Non riesco a condannare le sue fragilità e sfido chiunque a reggere la pressione che lui ha dovuto sopportare senza perdere per un attimo l’equilibrio. Non si può ridurre il giudizio su quest’uomo crocifiggendolo perché è stato un cocainomane, anche perché è riuscito a trovare la forza per guarire da questa dipendenza. Tutti possiamo essere vulnerabili ed è facile condannare da buoni perbenisti un uomo che sbaglia, ma un conto è giudicare e un conto è condannare chi ha fatto una vita che non è una vita normale.
Dal punto di vista sportivo mi affascina pensare a quello che avrebbe potuto fare allenandosi costantemente da atleta vero, con un fisico sempre asciutto e muscoloso, e soprattutto con un focus mentale solo sul campo, mamma mia, quanta roba…troppa!
Nel video girato pochi mesi fa nello Stadio della Bombonera, si vede Maradona camminare con fatica e affanno incontro allo straordinario abbraccio del popolo argentino.
In quelle immagini c’è la sintesi della sua vita: il dramma di un uomo consumato fisicamente dagli errori del passato e il perdono della gente semplice che lo ama, questo affetto è commovente.
Quando ci sono talenti di questa portata ringrazio Dio di averli fatti scendere su questa terra.
Chi conosce veramente lo sport non può non identificare il talento infinito di Diego Armando Maradona: rapido, tecnico, coordinato, con un piede sinistro magico e con una capacità di visione e lettura degli spazi e del gioco incredibili.
Certo non è un esempio da emulare se guardiamo a tanti suoi aspetti della vita privata, ma la sua storia travagliata può insegnare tanto a tutti noi.
Grazie Diego
Prof. Marco Brusadelli
Dottore in Scienze motorie e sportive – Massoterapista
email: marco_brusadelli@hotmail.it
www.marcobrusadelli.it
Riceve per appuntamento presso:
Clinica In Salus, via Carlo Alberto 17/A, Lecco (LC)
Centro Sportivo Comunale “al Bione”, via Buozzi 34, Lecco (LC)
Manzoni Fitness Club Vicolo Giardino, 3 Milano (MI)
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